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A 30 anni è ora di fare bilanci... anche nel campo della qualità PDF Stampa E-mail
Prisco - Qualità trasporti

di Ferruccio Marello e Aurelio Prisco

Sistemi Qualità documentati e certificabili sono presenti sulla scena dell'imprenditoria italiana da oltre 30 anni.

Purtroppo, però, se il valore distintivo per l'Azienda certificata  ISO e le ricadute d'immagine in termini economici (i più  importanti) erano all'inizio rilevanti, oggi sono ridotti a livelli  molto bassi, a causa di come molte Aziende mal consigliate, tanti dei circa cento Enti di Certificazione e numerosi Consulenti hanno gestito l'applicazione della Norma sul campo.

Molto denaro è stato speso badando troppo spesso alla semplice acquisizione di un logo fine a sé stesso, piuttosto che a studiare come  ottenere benefici economici tangibili dall'adozione di un Sistema ISO all'interno dell'Azienda.

La progettazione di Sistemi Qualità costruiti soltanto a fini certificativi genera quindi troppo spesso problemi alle Aziende, dovuti ai carichi di lavoro aggiuntivi collegati alla gestione di apparati documentali ad elevata componente cartacea, mai veramente utilizzati ma pur sempre esistenti e quindi bisognosi di attenzioni ed impegno di risorse.

Queste esperienze lavorative ""di campo" hanno fatto emergere una comune convinzione su quali siano i servizi veramente utili per le Aziende, soprattutto in periodi di crisi, ma in primo luogo su quali siano i servizi sicuramente da non erogare, perché inutili se non addirittura dannosi.

Gli esempi si sprecano, dalla  vendita di nuove certificazioni ISO prevalentemente su supporto cartaceo alla proposizione di attività formative destinate a spiegare concetti generali teorici non immediatamente monetizzabili, dalla commercializzazione di software di qualunque tipo fine a sé stesso, alla promozione di progetti riguardanti sistemi di miglioramento aziendale basati su tecniche universalmente consolidate, ma da cui risulti difficile poter ottenere risultati economicamente tangibili in tempi ragionevolmente brevi.

A questo "triste" scenario cerchiamo di dare alcune soluzioni analizzando alcuni comparti strategici tra questi quello agroalimentare e quello dei trasporti.

Il settore agro-alimentare sembra mantenere una certa parvenza di stabilità in corso di crisi, anche se molteplici fattori economici di mercato e non riescono a rallentare le Aziende del comparto, generando svariate tipologie di problemi.

Purtroppo, una serie di concause strettamente collegate ha determinato una situazione generale dei sistemi di autocontrollo HACCP molto insoddisfacente sia rispetto alle finalità del Legislatore UE e sia rispetto alla protezione della salute del Consumatore.

Risulta ancora molto radicata l'errata convinzione che sia sempre sufficiente saper fare un prodotto alimentare "buono" o peggio "genuino", per essere in sintonia con il mercato, laddove invece questo concetto appare obsoleto e pericoloso, soprattutto nei casi in cui si mantengano o si desiderino attivare canali di vendita verso l'Estero.

Pare opportuno quindi promuovere attività di supporto, revisione ed adeguamento di Sistemi HACCP già installati, ma poco funzionanti ed un loro elevamento di livello a standard internazionali come ISO 22000, BRC, IFS o ISO 22005 per la rintracciabilità, indipendentemente dal fatto che alla data odierna l'Azienda commerci con l'estero o meno, al fine di ottenere un sensibile miglioramento dei rapporti con l'Autorità Competente ed i Clienti (ASL, NAS, ICCQ, GDO, ecc).

Guardando al settore dell'autotrasporto merci per conto di terzi, l'impressione generale parrebbe essere quella che l'adozione del Codice di Pratica per l'autotrasporto e la certificazione dei Sistemi di Sicurezza per l'autotrasporto siano fermi ad un punto morto.

Possono quindi essere prefigurabili due diversi scenari:

- Per le Ditte già provviste di Sistema ISO 9001, promuovere la modifica dell'esistente, al fine di renderlo conforme alle prescrizioni del Codice di Pratica, per opportuna certificazione a cura degli Enti terzi autorizzati dal Ministero dei Trasporti.

- Per le Ditte non provviste di Sistema ISO 9001, promuovere l'adozione iniziale del solo Codice di Pratica, limitando le difficoltà di apprendimento del metodo, ma predisponendo la documentazione in modo da favorire un eventuale passaggio futuro ad un Sistema ISO 9001 completo, laddove l'interessato lo ritenesse necessario.

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