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L'Antitrust multa le compagnie del mare PDF Stampa E-mail
Cronaca
2013
25
Giugno


Colpito e affondato. L'Antitrust multa le compagnie marittime con una sanzione di 8 milioni di euro.

traghettoL'Autorità garante per la concorrenza ha multato la lobby del mare per 8 milioni di euro, l'accusa è di aver messo su un cartello dei prezzi che ha portato ad un aumento sproporzionato dei biglietti.
Nell'istruttoria è precisato che "il parallelismo di condotte, nella stagione estiva 2011, da parte di Moby, Gnv e Snav, ha permesso un incremento dei prezzi superiori al 65%, con punte dell’80%. Negli anni precedenti le società avevano seguito strategie orientate alla concorrenza".
Moby, dell'armatore vincenzo Onorato che fattura 285 milioni di euro, si ritrova quindi a pagare 5,4 milioni di euro; Grandi Navi veloci controllata dalla holding Investitori Associati e in parte da Marinvest, 2,3 milioni di euro; la Snav 230mila euro e la Marinvest, holding che controlla ma Msc Crociere e la Snav, 43mila euro. L'unica a salvarsi è la Forship, società francese conosciuta come Sardinia Ferries, secondo l'Autorità si è soltanto adeguato al rincaro dei prezzi delle aziende concorrenti senza aver avuto accordi sottobanco.
L'indagine prende in considerazione un arco di tempo che va dal 2009 al 2011, prendendo come unità di misura il ricavo medio unitario del passeggero, in un anno e sei mesi la tratta Civitavecchia-Olbia e Genova-Porto Torres sono aumentate del 42%, Genovva-Olbia del 50% e Livorno-Olbia del 75%, aumenti impressionanti che pesano nelle tasche dei passeggeri e degli autotrasportatori, vittime inconsapevoli di un cartello che lasciato orfana l'isola della Sardegna di turisti italiani.
Nelle 57 pagine di documento si legge "i ricavi dal traffico realizzati presentano un andamento opposto. Sono cresciuti sia nella stagione estiva 2010, sia, in misura maggiore, in quella 2011. In particolare, già nel 2010 i ricavi complessivi erano cresciuti di circa 2,8 milioni di euro ", paradossalmente su una tratta come quella di Civitavecchia-Olbia l'aumento dei ricavi del 9% è inversamente proporzionale alla diminuzione del 23% di passeggeri.
La difesa dei giganti del mare impugna l'aumento del carburante, passato dalle 354 euro per tonnellata nel 2009 a 616 euro nel 2011. Un aumento del 40% che ha comunque insospettito l'Antitrust, avvertito da privati cittadini, associazioni di categoria, Regione, associazioni di consumatori.
"Nè la trasparenza delle tariffe, nè l'aumento del carburante e le perdite di bilancio degli operatori giustificano un aumento dei prezzi tanto simultaneo e significativo".

 

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