Il problema degli attacchi cyber nel 2023 è stato più concreto che mai e, tra i settori maggiormente colpiti, troviamo quelli del trasporto e della logistica.

L’evoluzione tecnologica non sempre rappresenta automaticamente un progresso positivo. Se, senza ombra di dubbio, grazie ad essa sono state attuate numerose migliorie negli ultimi decenni che hanno portato il mondo del lavoro ad evolversi tantissimo, anche i rischi di violazione di dati personali e aziendali sono aumentati. A tal proposito, nel 2023 sono stati registrati moltissimi attacchi cyber e l’Italia, a livello globale, è stato il Paese più colpito. Infatti, se nel mondo è stato registrato un incremento del 12%, in Italia si è arrivati addirittura ad un +65%.

Secondo i dati fatti emergere dal Rapporto annuale di Clusit, Associazione italiana per la sicurezza informativa, il settore più bersagliato di tutti da questi attacchi è quello governativo-militare. Al secondo posto vi è quello manifatturiero e sul gradino più basso del podio troviamo il settore dei trasporti e della logistica con un incremento di addirittura il 620% rispetto al 2022.

Da quanto emerge dal medesimo studio, si è scoperto che in Italia anche la tipologia di attacco è cambiato, con il malware che è stato sostituito dalla metodologia DDoS che neutralizza i siti mettendoli fuori uso.

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