Il retroporto dello scalo di Gioia Tauro |
2021 08 Giugno |
È stato aggiunto un altro importante tassello al rilancio del Porto di Gioia Tauro: la gestione delle risorse per il retroporto, pari a 6 milioni di euro stanziati con il mio emendamento alla legge di bilancio 2020, è passata all'Autorità Portuale in seguito all'accordo con il Corap, ente della Regione Calabria, grazie anche al lavoro che ho svolto insieme ai vertici regionali in questo ultimo anno.
Il Ministero delle Infrastrutture può finalmente stanziare le risorse previste per la riqualificazione del retroporto per il triennio 2020 - 2022 per l'avvio dei cantieri. L'emendamento a mia prima firma ha inserito nella manovra finanziaria dello scorso anno la spesa di 6 milioni di euro per l'ammodernamento e lo sviluppo del retroporto di Gioia Tauro. Le risorse sono state previste per realizzare opere di riqualificazione, in particolare nell'ambito della viabilità, dei trasporti, della logistica e del decoro urbano delle aree industriali ricadenti nei comuni di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando. Da anni sostengo che un vero rilancio dello scalo necessita di infrastrutture, supporto logistico in tutta l'area che circonda il porto, connessione alle reti primarie e dotazione di servizi e attrezzature di supporto alle attività portuali: l'importanza dello sviluppo dell'area industriale retroportuale ai fini della crescita economica e dello sviluppo del sistema imprenditoriale di tutto il territorio è, per me, indiscutibile. Questo è un risultato di grande valore per il tutto il territorio regionale: finalmente verranno avviati i cantieri che riqualificheranno la zona industriale del retroporto e renderanno, indubbiamente, il sistema imprenditoriale attorno allo scalo gioiese più forte e competitivo, attrattore di nuovi investimenti. Da quando ho iniziato ad occuparmi delle tematiche relative al Porto di Gioia Tauro, ho subito rilevato come una delle principali criticità presenti nel sistema portuale fosse la ripartizione delle competenze sull'area portuale e su quella retro portuale tra vari enti e istituzioni e come gli interventi necessari allo sviluppo richiedessero atti d'intesa e di coordinamento tra essi, spesso non agevolmente realizzabili. Ho subito rilevato come fosse auspicabile l'istituzione di un'unica cabina di regia in cui poter affrontare tutti gli interessi del sito e armonizzare le azioni necessarie, superando le logiche di interventi legati a singoli progetti e prescindenti da una visione di sistema; l'esistenza di una strategia operativa unitaria avrebbe creato, indubbiamente, le condizioni proficue ad un maggiore coinvolgimento degli investitori e dei grandi operatori internazionali e locali. Ora l'Autorità portuale gestirà i cantieri che riqualificheranno l'area industriale retroportuale nell'ottica di uno sviluppo che, come ho sempre sostenuto, sarà coordinato tra sistema portuale, area retro portuale, settori produttivi e altre attività correlate alla logistica. Continuerò a lavorare ed a mantenere alta l'attenzione sul Porto perché credo fermamente che da qui passino delle ottime chanches di sviluppo non solo per tutta la Calabria o per l'Italia, ma l'intera area del Mediterraneo. Articolo di Giuseppe Auddino tratto dal TN 3/2021 anno XXIII © TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata
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Ultimo aggiornamento 2021 08 Giugno |