Il principio alla base della metodologia lean |
Logistica |
2020 31 Dicembre |
La ricerca dell’efficienza attraverso la caccia agli sprechi comporta un cambiamento nel modo di agire e pensare di tutto il personale dell’organizzazione. Il personale in questo modo si impegna ad impiegare le risorse più efficacemente.
Nel SCM si cerca lo stesso di eliminare gli sprechi, ma in questo caso, essendo all’interno di una catena, i benefici ottenuti da uno dei suoi attori si riversano anche sugli altri. Quindi è importante indagare ogni processo di scambio tra gli attori per migliorare l’efficienza e la reattività di tutti. Un aiuto è fornito dal Just in Time ossia un processo produttivo che prevede il rifornimento del materiale di trasformazione esattamente nel momento in cui viene richiesto, allo scopo di ridurre i costi legati all’accumulo di scorte. Tale modello permette di ridurre i costi di gestione del magazzino e quelli di trasporto dei materiali. Un altro vantaggio fornito dalla supply chain è la possibilità di sfruttare la collaborazione tra i suoi partner per individuare e formulare strategie comuni per la risoluzione dei problemi legati agli sprechi e anche, grazie allo scambio di informazioni, di condividere le conoscenze ed esperienze. Ecco come puoi ottimizzare l’implementazione del lean supply chain step by step. 1. L’individuazione di un problema a monte. Questo ad esempio può essere affrontato effettuando un’ispezione sul materiale, la restituzione del lotto, nel caso non fosse conforme e una successiva ispezione del nuovo lotto prima dell’inserimento nel processo produttivo. 2. La determinazione della fonte dello spreco ossia la presenza di lotti non conformi, privi degli standard qualitativi ritenuti accettabili, che è necessario sottoporre costantemente a controlli. 3. La formulazione della soluzione. I dirigenti, dopo un’attenta analisi dei dati in possesso e la verifica della sua efficacia presentano il progetto di miglioramento per l’approvazione definitiva prima dell’implementazione. La necessità di responsabilizzare i fornitori sull’importanza della qualità dei prodotti da loro forniti per il conseguimento dell’obiettivo della soddisfazione del cliente. 4. La scelta dello strumento utilizzato per l’implementazione della strategia. Il responsabile del progetto inizia a metterlo in atto adottando lo strumento più adeguato, che può essere qualcosa di già sperimentato ma adattato al contesto dell’organizzazione oppure qualcosa di innovativo. 5. Una verifica sull’efficacia del progetto di miglioramento. Si raccolgono dati e informazioni sulle performance per valutare l’efficacia del progetto e quindi l’eliminazione dello spreco. 6. La standardizzazione della procedura. Come per la metodologia lean, le attività svolte all’interno del progetto di miglioramento vengono inserite nella routine dell’organizzazione e portate avanti nel tempo finché non sarà necessario rivederle. Quando parliamo di lean supply chain parliamo di innovazione, ogni progetto di miglioramento testato e poi inserito nella procedura è innovazione. Ogni strategia messa in atto per ottimizzare e innovare il prodotto, per velocizzare i tempi e le consegne sono innovazione. Ma con l’emergenza sanitaria di questo 2020 c’è stato un nuovo sviluppo. Il settore della Supply Chain è tra i più impattati dall’emergenza Coronavirus. Una molteplicità di beni e componenti arriva dalle fabbriche cinesi e molte di queste si sono fermate dopo lo scoppio dell’epidemia nella città Wuhan, capoluogo della provincia dell’Hubei. A tutte le aziende globali è chiaro che le supply chain che iniziano in Cina o attraversano la Cina non possono lavorare con l’efficienza usuale. Spero che questo articolo ti sia stato utile per capire quanto è importante avere una lean supply chain efficiente ed organizzata. Ti aspetto nel prossimo numero e parleremo delle tre mosse che devi fare per avere una lean supply chain che non teme la crisi causata dal Coronavirus. Articolo di Davide Spitale tratto dal TN 6/2020 anno XXII © TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata
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