Mi chiamo Gianni Nocerino e sono il titolare della Eco.Gi.No.,ditta individuale di Bologna per il trasporto rifiuti, pericolosi e non, e scarti di macelleria. In azienda siamo attualmente in tre e lavoriamo per lo più nel centro-nord del Paese. Chi come me lavora in ADR, conosce bene la quantità di pratiche burocratiche necessarie per il trasporto in questo settore: autorizzazioni per il trasporto di rifiuti, autorizzazione per trasporto in ADR, barrati rosa, etc. comportano tempo e spese aggiuntive, ma alla fine le tariffe sono equivalenti al trasporto “normale”. In più, il trasporto dei rifiuti pericolosi è soggetto al “gioco dello stoccaggio”, ovvero il tentativo da parte di determinate aziende di lucrare anche sulla compra/vendita dei rifiuti, cercando di tenerli in casa quando il valore scende e vendendoli quando costano di più. Questa pratica genera un problema di gestione del lavoro a noi autotrasportatori, in quanto gli impianti che trattano questa tipologia di rifiuti sono pochi e, troppo spesso, approfittano della situazione. E' il caso di una nota multinazionale bolognese che sta monopolizzando il mercato di questo settore a suo favore. Inoltre, come in tutti i settori del trasporto merce, anche noi subiamo gli effetti negativi della pressante concorrenza sleale operata soprattutto dalle aziende straniere. Una volta il margine di guadagno per questa tipologia di traporti era buono, oggigiorno però, molte, troppe aziende giocano al ribasso, rovinando l’intero mercato. Il lavoro per chi trasporta in ADR non manca e, grazie alla nostra professionalità, siamo riusciti ad assicurarci dei buoni clienti. Tuttavia, mi è capitato di perdere una ditta che aveva ricevuto un’offerta al ribasso del 10%,impossibile da sostenere per me, se non lavorando in pareggio o, peggio ancora, in perdita. A mio avviso, ci sono due modi per affrontare il problema: garantire una tariffa minima equa per tutto il settore, che permetta a ciascuna azienda di ottenere il giusto compenso per il lavoro svolto. Infatti, anche senza prevedere una maggiorazione per il trasporto in ADR, una buona tariffa minima sarebbe già sufficiente. In più, sono necessari maggiori controlli alle imprese straniere che operano in Italia, in quanto le offerte che avanzano non sono sostenibili dai trasportatori italiani soggetti a maggiori controlli, tassazione e costi per mandare avanti l’attività. La concorrenza sleale però, arriva anche da aziende tutte italiane che utilizzano forme societarie particolari. Come in passato si era abusato delle cooperative di autotrasporto per via delle agevolazioni fiscali e contributive di cui godevano, oggi troviamo delle onlus operanti nel nostro settore, che sono riuscite anche ad ottenere l’autorizzazione al trasporto di rifiuti. Per quanto riguarda il futuro, invece, il tema caldo sul piatto è la pandemia. Durante il lockdown abbiamo subito una riduzione del lavoro dovuta alla chiusura delle attività ristorative, in quanto ci occupiamo anche del trasporto di olio alimentare esausto. Grazie al trasporto di rifiuti e di scarti di macelleria però, abbiamo continuato a lavorare, usufruendo per soli due mesi della cassa integrazione per parte del personale. Con la riapertura del Paese l’impegno è tornato a livelli pre-Covid e, attualmente, stiamo lavorando bene. Per il momento non ci preoccupiamo e, man mano che si va avanti, affronteremo i problemi che si presenteranno. © TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata |