Verso la mobilità automatizzata |
Tecnologia |
2019 30 Gennaio |
Lo scorso 15 gennaio il Parlamento europeo ha approvato la Relazione sulla guida autonoma nei trasporti europei, accogliendo favorevolmente la comunicazione della Commissione Ue dal titolo “Verso la mobilità automatizzata”. Tale comunicazione definisce un approccio volto a rendere l’Ue il leader mondiale nell’impiego di sistemi sicuri per la mobilità automatizzata, incrementando la sicurezza e l’efficienza stradali, contrastando la congestione del traffico, riducendo il consumo di energia e le emissioni prodotte dal settore dei trasporti ed eliminando gradualmente i combustibili fossili. Il tema è di grande attualità, perché le autovetture con funzioni di guida automatizzata oltre l’attuale livello 3 diventeranno parte del trasporto stradale europeo a partire dal 2020, senza contare che le tecnologie avanzeranno ulteriormente, estendendosi a tutti i tipi di trasporto stradale, compresi i veicoli commerciali e gli automezzi pesanti. Davanti a questo scenario diventa quindi essenziale investire su tale settore, sia dal punto di vista normativo che economico e infrastrutturale, nella ricerca e nell’innovazione. L’Europa deve essere in prima linea in questo campo, e sta vedendo altri Stati, quali Cina, Stati Uniti, Australia, Corea e Giappone, fare passi da gigante. Nella relazione approvata dal Parlamento europeo si sottolinea come il rapido sviluppo tecnologico, sia nel settore dei trasporti che in quello della robotica e dell’intelligenza artificiale, abbia un impatto significativo sull’economia e sulla società, e come i veicoli autonomi modificheranno notevolmente la nostra vita quotidiana, determineranno il futuro del trasporto su strada a livello mondiale, riducendo i costi di trasporto, migliorando la sicurezza stradale, aumentando la mobilità e diminuendo gli impatti ambientali. La sicurezza stradale, in particolare, è tra le priorità dell’Europa, tanto che la Commissione mira a dimezzare entro il 2020 il numero annuale di morti per incidenti stradali rispetto al 2010. Purtroppo i dati ci dicono che non vi sono progressi significativi da anni e che nel 2016 più di 25 mila persone hanno perso la vita sulle strade europee e altre 135 mila hanno riportato lesioni gravi. A questo problema la mobilità automatizzata potrebbe certamente fornire una risposta che, se non risolutoria, sarebbe certamente molto importante, considerato che i sistemi avanzati di assistenza alla guida (quali l’avviso di deviazione dalla corsia e la frenata d’emergenza automatica) hanno già dimostrato di contribuire alla sicurezza stradale e alla riduzione del numero di incidenti gravi. D’altronde la strategia dell’Ue su una mobilità connessa e automatizzata è strettamente collegata alle priorità politiche della Commissione, in particolare quelle relative alla sua agenda per l’occupazione, la crescita e gli investimenti, la ricerca e l’innovazione, l’ambiente e i cambiamenti climatici, la mobilità e i trasporti puliti e sicuri, la sicurezza stradale e il decongestionamento del traffico, nonché il mercato unico digitale e l’Unione dell’energia. Infatti, costruire infrastrutture “intelligenti”, sicure e sostenibili è prioritario per l’Ue. Ovviamente persistono delle complessità da affrontare e alcuni problemi irrisolti, ad esempio in materia di protezione dei dati, uso dei dati dei veicoli e stradali, e sicurezza informatica. Inoltre, i lavori in materia di legislazione a livello internazionale devono essere ulteriormente coordinati e contribuire a garantire la fluida interoperabilità transfrontaliera dei veicoli. Visto il crescente ruolo svolto dai sistemi di intelligenza artificiale, diventa altresì urgente elaborare orientamenti sugli aspetti etici di tali sistemi nei veicoli autonomi. Articolo di Isabella De Monte tratto dal TN 1/2019 anno XXI © TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata |