17 novembre 2018: Francia bloccata contro il caro-gasolio |
Estero |
2018 09 Novembre |
Sabato 17 novembre 2018 i francesi si mobiliteranno per manifestare contro il caro-carburante. Sono previsti disagi per gli autotrasportatori e viaggiatori in genere. Questa la risposta all’azione dell’esecutivo Macron per contrastare l’inquinamento atmosferico: gli automobilisti, autobattezzatesi “giubbotti gialli”, annunciano battaglia e sono pronti a bloccare l’intero Paese, come dimostra la mappa pubblicata sul sito journee.blocage17novembre.com. Secondo un sondaggio del quotidiano d’oltralpe Le Figaro, il 76% dei francesi è contro l’aumento del prezzo del carburante. Il pessimismo dei cittadini è dato per lo più dalla diminuzione del potere d’acquisto conseguente la manovra. La risposta del GovernoIl caro-carburante prevede di allineare la tassazione del gasolio a quella della benzina, che si traduce in un aumento di 4 centesimi per litro di benzina e di 7 centesimi di litro di gasolio alla pompa (fonte Le Figaro). Per il resto, la crescita del prezzo finale è dato dal prezzo del petrolio. Alle accuse arrivate dai cittadini tramite video e post sui social, l’Eliseo risponde che si non tratta di un complotto contro gli automobilisti, ma di azioni volte a diminuire l’utilizzo dell’auto quando non necessario e promuovere l’acquisto di mezzi più ecologici, per i quali dovrebbero venir stipulati accordi anche con le case automobilistiche. Inoltre, per le famiglie a basso reddito, l’aumento dovrebbe essere compensato da un voucher energia di 150€, che il prossimo anno dovrebbe raggiungere quota 200€. Lo sfogo web degli automobilisti va a colpire anche “la foresta di radar” installati sulle strade francesi, viste come un sistema per far cassa dell’Amministrazione Pubblica a spese dei cittadini. In un video risposta, il Segretario di Stato Emmanuelle Wargon afferma che i proventi delle multe emesse dagli autovelox sono interamente investiti nella sicurezza stradale. La richiesta ai distributori
Da inizio anno il prezzo del petrolio ha subito un aumento costante e, nonostante il calo registratosi negli ultimi giorni, la spesa per il pieno della propria auto è rimasto invariato. All'inizio di gennaio 2018, il greggio di Brent North Sea è salito a 66$/barile, raggiungendo quota 86$/barile (3 ottobre 2018), prima di ridursi ai circa 71$/barile l’8 novembre 2018. Per questo, il Ministro della Transizione Ecologica François de Rugy sta lavorando con le compagnie petrolifere, e in particolare con il gruppo Total, per assicurarsi che la contrazione del greggio si traduca in una diminuzione del prezzo finale del carburante. © TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata |