I centri revisione lanciano un grido d’allarme |
Normativa |
2015 22 Luglio |
"MctcNet2? Un protocollo che fa acqua". È il grido d’allarme dei centri di revisione.
Pubblichiamo le considerazioni dei fondatori del sito www.mctcnet2.eu, nato da un’iniziativa che vede l’adesione di numerosi Centri di Revisione in Italia, che dà voce alla presa di coscienza dei tanti operatori rispetto al nuovo protocollo MctcNet 2, che non deve più essere un pretesto per monopolizzare il mercato con costi per l’adeguamento delle attrezzature che risultano particolarmente gravosi. Il solo adeguamento del software è sufficiente a raggiungere gli obiettivi previsti dal protocollo MctcNet2. Le prove previste dal protocollo MctcNet2 possono infatti essere facilmente eluse! Ne è un esempio uno dei test più importanti e significativi del protocollo, la “prova freni”: questa prova deve essere effettuata prima sull’asse anteriore e poi sull’asse posteriore; la fotografia deve immortalare il momento in cui il veicolo viene sottoposto alla prova sull’asse posteriore. È invece possibile, purtroppo, effettuare la prova soltanto sull’asse anteriore e, grazie ad un veloce avanzamento del veicolo, ottenere la fotografia comprovante l’avvenuta esecuzione della prova sull’asse posteriore. Inquietante pensare che la messa a punto del protocollo MctcNet2, nato con l’obiettivo, oltre alla volontà di creare un linguaggio unico che permetta l’intercambiabilità delle attrezzature, di fornire la veridicità della prova, ovvero la reale effettuazione della revisione con la presenza del veicolo sulle linee di revisione, e la sicurezza dei dati e delle prove eseguite (fotografia della targa del veicolo in revisione nell’intermezzo tra la prova freni posteriori e la prova freno di stazionamento), ha richiesto l’impegno di ingegneri e tecnici della Motorizzazione per dieci anni. A chi giova ciò? Senza tema di smentita, a chi produce macchinari ed attrezzature per le linee di revisione. (Fonte: IM-ISOMotori) © TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata |