La Francia inasprisce le sanzioni sul distacco internazionale illegale dei lavoratori.

ll Primo ministro francese Manuel Vals ha infatti presentato, in occasione del Comitato nazionale contro il lavoro illegale avvenuto il 12 febbraio, un piano per combattere gli abusi sul distacco internazionale di lavoratori in Francia.

Il piano prevede un aumento della multa per frode e distacco illegale del lavoratore che raggiunge i 500.000 euro ed un rafforzamento dei controlli da parte degli organi competenti. Non solo, per i truffatori multati non sarà più possibile beneficiare in futuro di alcuna esenzione sociale.

Tali misure sono inserite in un emendamento previsto all'interno del disegno di "Legge Macron", che integrerà anche altre norme già annunciate in autunno, come la creazione di una carta d'identità professionale per facilitare i controlli. 

Ricordiamo che l'Unione europea ha stabilito una serie di norme che disciplinano l'attività del lavoratore "distaccato" - ovvero inviato temporaneamente dal proprio datore di lavoro in un altro Stato membro UE - al fine di evitare gli effetti deleteri del dumping sociale, situazione per cui i fornitori esteri sono in grado di offrire servizi a prezzi inferiori rispetto a quelli proposti dagli operatori locali.

Secondo le stime illustrate durante l'incontro del 12 febbraio, sono presenti in Francia oltre 230.000 lavoratori stranieri che operano in regime di distacco transnazionale, fra i quali i primi sono portoghesi, seguiti da polacchi e rumeni. Soprattutto, però, un rapporto del Senato francese stima altrettanti lavoratori distaccati in modo illegale.

I decreti annunciati sembrano essere imminenti, secondo quanto assicurato dell'Esecutivo. "Siate certi della mia determinazione - ha dichiarato Manuel Vals - la frode non resterà impunita e non faremo compromessi, il lavoro nero è una maledizione per l'economia e per la società, abbiamo bisogno di una mobilitazione senza precedenti".

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