Alimentare la ripresa europea: fine esenzione tasse carburante per l'aviazione |
Istituzioni |
2021 30 Giugno |
Per anni, i paesi dell'UE hanno permesso alle compagnie aeree di evitare di pagare le tasse sui carburanti inquinanti utilizzati negli aeromobili. Con l'escalation della crisi climatica, è ora che l'UE metta fine a questa esenzione fiscale.
La pandemia da COVID-19 ha colpito famiglie, organizzazioni e aziende non solo in termini di vite umane, ma anche in termini economici. Mentre l'Europa comincia lentamente a riaprirsi e i viaggi riprendono in tutto il continente, è necessario garantire che la ripresa europea sia sostenibile ed equa. Comprensibilmente, la gente è ansiosa di tornare ad una qualche forma di normalità. Tuttavia, questa normalità non può continuare ad includere aspetti della nostra economia che si sono rivelate dannose sia per le persone che per il pianeta. Un esempio è rappresentato dall'aviazione, settore in cui per troppo tempo è stato permesso di inquinare liberamente. Secondo l'attuale legislazione UE sulla tassazione dell'energia, gli Stati membri possono esentare le compagnie aeree dal pagare le tasse sul carburante che utilizzano per i voli internazionali. Questo significa che, nonostante l’aggravarsi della crisi climatica, le compagnie aeree emettono gratuitamente dannose emissioni di gas serra. Si tratta di una situazione molto preoccupante se, come rileva l'ultimo rapporto dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, le emissioni di biossido di carbonio sono destinate al secondo più grande aumento di sempre. Non a caso l’ONU ha affermato che ''siamo sull'orlo dell'abisso''. La Commissione europea ha dichiarato che rivedrà l'ingiusta esenzione fiscale per i carburanti per l'aviazione nella revisione della proposta di Direttiva sulla tassazione dell'energia, che però non si è impegnata a terminare. Questa inazione indebolisce il Green Deal europeo e la nostra capacità di affrontare la crisi climatica. Fondamentalmente, il Green Deal europeo comporta un miglioramento della qualità di vita dei cittadini europei e delle generazioni future attraverso la tutela dell'ambiente. Nel settore dei trasporti, questo significa ridurre inquinamento ed emissioni, per consentire ai cittadini di viaggiare attraverso modalità sicure per la loro salute e per l'ambiente. Non riuscire a riformare un sistema fiscale che promuove una crescita inarrestabile delle emissioni del trasporto aereo sarebbe un fallimento dell'UE nell'attuazione del Green Deal. Un ulteriore fallimento, se consideriamo quello della riforma della Politica Agricola Comune (PAC), quello del Mercosur, o quello sugli obiettivi nella legge sul clima. Il Green Deal europeo deve essere di sostanza e in linea con la scienza. Questo è il motivo per cui un gruppo trasversale di 73 eurodeputati dei gruppi politici Verdi/ALE, La Sinistra, Non iscritti, Liberali e Socialisti, ha scritto ai vicepresidenti Vestager e Timmermans e ai commissari Gentiloni e Vălean per sollecitare la Commissione a porre fine all'esenzione fiscale per il carburante per aerei nella sua prossima revisione della Direttiva sulla tassazione dell'energia, e a farlo rapidamente. Se è vero che le compagnie aeree sono in difficoltà, dobbiamo ricordare che tutti i settori del trasporto stanno lottando per riprendersi dall’impatto della pandemia. Pertanto l'esenzione fiscale per le compagnie aeree rappresenta un sussidio ai combustibili fossili e una fonte di concorrenza sleale tra i diversi settori del trasporto. Le compagnie aeree nell'UE beneficiano già di enormi sussidi statali - l'esenzione fiscale sul carburante da sola vale 27 miliardi di euro. Questo free-riding finanziario mina il principio secondo cui "chi inquina paga" ed è in contrasto anche con l'obiettivo della Commissione di internalizzare i costi esterni, come indicato nella sua strategia di mobilità intelligente e sostenibile, pubblicata nel dicembre 2020. Inoltre, gli effetti non-CO2 dell'aviazione sono del tutto non regolamentati, nonostante contribuiscano al surriscaldamento del pianeta molto più delle emissioni di CO2. Se i comuni cittadini e le imprese pagano le tasse sul carburante che usano, perché le compagnie aeree non dovrebbero fare lo stesso? Non si tratta di penalizzare le compagnie aeree. Si tratta di garantire che paghino la loro giusta quota e che il recupero dalla pandemia sia sostenibile. Si tratta, in buona sostanza, di incentivare un passaggio verso la sostenibilità e di permettere una concorrenza leale tra l'aviazione e le modalità di trasporto più sostenibili. La pandemia ci ha dimostrato che, se torniamo al business as usual, la crisi climatica e ambientale peggiorerà e causerà crisi globali più dannose e frequenti. Abbiamo un'opportunità unica per garantire che le compagnie aeree paghino la loro giusta quota e per porre fine a questa ingiustizia storica. La Commissione europea deve agire ora per dire basta all'esenzione fiscale per il carburante per aerei nella Direttiva sulla tassazione dell'energia, se vuole avere qualche speranza di ridurre seriamente le emissioni nel settore dei trasporti. Articolo dell'On. Eleonora Evi tratto dal TN 3/2021 anno XXII © TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata |