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Inchiesta TN sui fondi pubblici alla formazione: servono davvero? PDF Stampa E-mail
Mondo TN
2015
09
Luglio

TN lancia un sondaggio sui fondi pubblici destinati alla formazione. Sono davvero utili ed efficaci?

Formazione professionale‪‎La domanda che vi facciamo è una sola: avete mai utilizzato e tratto beneficio dai fondi che ogni anno il Governo stanzia per la formazione degli autotrasportatori?

Partecipate anche voi al sondaggio‬, che arricchirà la nostra inchiesta sul tema: cliccate QUI per rispondere alla nostra domanda o commentate sulle pagine Facebook (TN Trasportonotizie) e Twitter (NotizieTN).

Perché questo sondaggio?

Nel 2015, dei 250 milioni di fondi pubblici al trasporto su gomma, 10 sono destinati al finanziamento di progetti di formazione. Anche lo scorso anno sono stati 10 i milioni di euro riservati alla formazione professionale, mentre erano 16 due anni fa. Si tratta di cifre elevate, ma siamo sicuri che siano aiuti concretamente adeguati ed efficaci?

Per ora siamo in attesa del Decreto ministeriale che definirà i dettagli dell’erogazione delle risorse alla formazione per il 2015. Ma, a livello generale, sappiamo che i finanziamenti vengono destinati alle imprese del settore che intendono professionalizzare il proprio organico con attività formative che promuovano lo sviluppo della competitività e l’innalzamento del livello di sicurezza stradale e di sicurezza sul lavoro (Decreto del Presidente della Repubblica n. 83/2009).

In tal modo vengono esclusi i (ben più rilevanti) corsi obbligatori, finalizzati all’accesso alla professione di autotrasportatore e all’acquisizione o al rinnovo dei titoli richiesti per l’esercizio di una determinata attività di autotrasporto.

E poi, chi è autorizzato ad attuare le attività formative? Sono gli enti e gli istituti di diretta emanazione delle associazioni nazionali di categoria (o di loro articolazioni territoriali), accreditate al Comitato centrale dell’Albo autotrasporto, e le associazioni temporanee di imprese o di scopo comprendenti enti o istituti in possesso del suddetto requisito.

Così, di fatto, i trasportatori possono rivolgersi soltanto ad enti o istituti facenti capo alle associazioni presenti all’interno del Comitato centrale dell’Albo. Ma non si può certo dire che queste associazioni rappresentino la totalità delle imprese di autotrasporto italiane.

I padroncini e i trasportatori medio-piccoli, pur non rappresentati dalle grandi associazioni del Comitato centrale, pagano ogni anno l’iscrizione all’Albo e non hanno neppure la possibilità di rivolgersi ad enti terzi per i corsi formativi.

È alla luce di queste problematiche che TN Trasportonotizie ha lanciato il sondaggio sul web. Dite anche voi la vostra!

© TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata 

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