La mia flotta è costituita da 5 trattori, 3 semirimorchi e qualche mezzo più piccolo. Ho quattro dipendenti e tre sedi: quella legale e amministrativa a Torino, più due sedi operative, in Emilia e in Calabria.

Uno dei problemi principali che devo affrontare ogni anno è dato dai costi di gestione altissimi, in particolar modo per ciò che riguarda le spese vive e le imposte.

Il costo del gasolio incide pesantemente sull’autotrasporto e, nonostante la possibilità di recuperare l’accisa sugli F24, rimane il problema di dover affrontare la spese nell’immediato, al momento del rifornimento.

In più, ogni anno, siamo in balia delle decisioni del Governo che varia gli importi delle deduzioni forfettarie e l’ambito di applicazione. 

Mi riferisco ai mezzi Euro 3: io ne possiedo diversi, così come molte altre aziende in Italia. Ogni anno temiamo per l’esclusione di questi autocarri dal rimborso delle accise, esclusione che personalmente mi metterebbe in grave difficoltà.

Il Governo dovrebbe metterci nelle condizioni di pianificare con anticipo l’investimento per il rinnovo del parco mezzi, dando notizia dell’esclusione di tali veicoli a partire da una data certa e con ampio preavviso in termini di tempo (direi almeno di qualche anno).

A tal proposito, mi auguro che il nuovo Governo, che si definisce del Cambiamento, possa fare qualcosa in termini di sgravi fiscali. Per il momento, le prime manovre fanno ben sperare e un impegno a lungo termine in questa direzione è sicuramente utile.

Un’altra questione legislativa da affrontare riguarda il conteggio delle ore di impegno per gli autisti. Il tempo di carico/scarico merci, che generalmente varia dalle 3-4 ore alla giornata intera, non dovrebbe essere conteggiato come tempo di guida perché pregiudica il trasportatore e la tabella di marcia.

L’autista, infatti, non prende parte alle operazioni di carico/scarico ed è a tutti gli effetti a riposo.

In termini di sicurezza, invece, vorrei che ci fossero controlli più severi sul comportamento alla guida. E’ giusto che le forze dell’ordine verifichino la documentazione e lo stato dei mezzi, ma la vera minaccia in termini di sicurezza stradale è data dagli autisti che utilizzano altri dispositivi mentre sono al volante. Se fosse per me, chi colto in flagrante, potrebbe dire addio alla patente per sempre.

Infine, un problema che affligge tutti gli utenti della strada, automobilisti compresi, è il sistema di penalizzazione dell’RCA. Spesso e volentieri gli aumenti tariffari conseguenti un sinistro sono sproporzionati rispetto al danno causato.

Dovrebbe esserci più tolleranza da parte delle assicurazioni, soprattutto per gli autisti più virtuosi.

© TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata

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