Trasporto merci e logistica: sfide per l’Italia Stampa
Mondo TN
2019
11
Settembre

Il settore del trasporto merci, stradale e intermodale, rappresenta un fattore trainante per l’economia italiana e per tutte le imprese del relativo indotto.

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Basti pensare che le 885,5 (fonte: www.anfia.it) milioni di tonnellate di merci movimentate su strada nel solo 2017 rendono l’Italia la sesta industria europea di trasporto merci, dietro a Polonia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito.

Tuttavia, esistono notevoli criticità la cui soluzione potrebbe rendere il comparto più efficiente e competitivo, partendo dalle carenze infrastrutturali della rete, fino ad arrivare ai costi elevati e alla concorrenza sleale delle imprese straniere.

Ne consegue la necessità di concentrare l’attenzione su alcune priorità normative ed economiche che riportino il sistema-Paese Italia a una maggiore sostenibilità su scala nazionale e lo rendano più competitivo in chiave internazionale.

Diventano dunque essenziali maggiori investimenti nelle opere strategiche, anche sbloccando i cantieri in corso e completando i progetti avviati, oltre che misure normative che migliorino le connessioni intermodali e la creazione di una catena logistica snella ed efficiente.

Mi impegnerò affinché sia in Italia che in Europa si possano portare a compimento opere importanti tra le quali cito il Terzo Valico, la Gronda, la Torino - Lione, per la quale potremo contare su finanziamenti europei con una maggiore quota di co-finanziamento che in passato, anche fino al 50% dell’importo totale.

In tale modo, si potranno intensificare i flussi di traffico lungo i rispettivi corridoi europei e consentire alle realtà portuali liguri, tra cui in particolare quella di Genova, di usufruire di nuove possibilità di sviluppo e ampliamento.

Indubbiamente sarà necessario adoperarsi per risolvere anche altre problematiche dei territori, favorendo la decongestione del traffico sia su lunga percorrenza che a livello locale, oltre che delle aree portuali e retro-portuali, al fine di ridurre i ritardi e i costi a carico della filiera di trasporto.

Nell’ambito della revisione dei corridoi sarà importante prestare attenzione anche a tutte quelle tratte di raccordo e di supporto che possono ottimizzare e velocizzare la gestione dei flussi di trasporto.

Un ruolo chiave è ricoperto anche dalla digitalizzazione dei servizi che da un lato può portare a una maggiore sburocratizzazione e velocità di scambio dei dati e che da un altro lato deve essere sostenibile dal punto di vista economico per le nostre imprese. Sicuramente la tecnologia e l’innovazione sono due settori importanti per i quali l’Italia può e deve ricorrere ai fondi e ai programmi europei.

Altro tema europeo di assoluta importanza è quello della competizione tra operatori di trasporto di Stati diversi. In seguito all’apertura dei nostri mercati verso l’est dell’Europa, si è registrata una crescente difficoltà nello svolgimento dei controlli per l’implementazione della legislazione vigente. Mi riferisco, ad esempio, alle norme sul cabotaggio e sull’accesso al mercato. È evidente che i diversi sistemi fiscali e salariali in Europa hanno portato ad uno squilibrio con danni per il nostro Paese in termini di dumping sociale e concorrenza sleale.

È importante dunque rivedere le norme attuali e garantire controlli più efficaci che tutelino le imprese italiane e che pongano un freno alle continue delocalizzazioni verso l’estero.

Porterò queste e altre istanze in Europa, mantenendo sempre un approccio proattivo e costruttivo, proponendo e sostenendo tutte quelle misure che possano portare benefici tangibili per i nostri servizi di trasporto e per le nostre infrastrutture.

In questa direzione lavorerò sulle proposte che dovremo affrontare in questa legislatura, tra cui le modifiche ai corridoi europei TEN-t, passeggeri e merci, l’allocazione di fondi adeguati per i progetti finanziati tramite il Meccanismo per Collegare l’Europa, la revisione del Pacchetto Mobilità e della direttiva sul Trasporto Combinato.

L’obiettivo è quello di sempre, cioè tutelare l’Italia, le nostre imprese e i nostri cittadini, dicendo sì alla realizzazione di opere, affinché i trasporti possano rappresentare il vero volano che rilanci l’economia del nostro Paese.

Articolo dell'On. Marco Campomenosi, Eurodeputato ID - AEPN, tratto dal TN 4/2019 anno XXI

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