Piano Transizione 4.0: cos’è e quali sono le novità Stampa
2021
31
Marzo

Il piano Transizione 4.0 è il primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund italiano, ossia un piano di investimento di 24 miliardi di euro destinati alle imprese italiane.

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La misura consente alle aziende italiane di beneficiare di agevolazioni fiscali sotto forma di crediti di imposta per investimenti in: beni strumentali, materiali e immateriali; formazione per dipendenti e imprenditori; ricerca e sviluppo; innovazione; design; ideazione estetica; green economy. Il Piano Transizione 4.0 si prefigge l’obiettivo di sostenere la ripresa economica del Paese, dando maggiore stabilità economica alle imprese e supportandole in un processo di transizione tecnologica e sostenibilità ambientale.

Come funziona il Piano Transizione 4.0?

Il Piano Transizione 4.0 innalza tutte le aliquote di detrazione e al tempo stesso i massimali di spesa coperti dall’incentivo fiscale, ma soprattutto accorcia i tempi di fruizione degli incentivi. Sui beni strumentali materiali, la fruizione dei crediti è ridotta a 3 anni, scendendo a un solo anno per le piccole imprese che investono in beni non 4.0.

Il nuovo programma di incentivi copre il periodo che va dal 16 novembre 2020 fino a giugno 2023. Chi sottoscrive un contratto di acquisto di beni strumentali entro il 31 dicembre 2022 può beneficiare del credito con il solo versamento di un acconto minimo del 20% dell’importo. La consegna dei beni può avvenire nei 6 mesi successivi, quindi entro giugno 2023. Si permette in questo modo alle imprese italiane di avere un quadro normativo stabile, permettendo loro di programmare gli investimenti a medio e lungo termine.

Il Piano Transizione 4.0 è applicabile a tutte le imprese?

Questo Nuovo Piano ha la peculiarità di estendere la sua portata anche alle piccole e medie imprese di ogni settore, non limitandola, com’è avvenuto finora, a quelle di maggiori dimensioni.

La platea dei soggetti potenzialmente beneficiari è dunque aumentata del 40% e possono ricorrere agli incentivi anche le imprese in perdita. Tale estensione è stata possibile grazie al superamento del precedente sistema basato sugli ammortamenti, i cui requisiti escludevano molti soggetti, mentre il credito d’imposta è accessibile a tutte le aziende.

Quali possono essere i benefici per le imprese del Piano Transizione 4.0?

Il Piano Transizione 4.0 prevede un credito d’imposta del 15% fino a 2 milioni di euro per innovazione green e digitale. La compensazione immediata del credito fiscale può coprire la progettazione e realizzazione di prodotti in grado di essere facilmente smontati e dunque riparati o di consentire il recupero dei materiali che li compongono. Il Piano Transizione 4.0 può incentivare tutto ciò che riguarda la possibilità di riutilizzare, riparare, smontare e “aggiornare” un prodotto.

Può accentuare anche l’efficientamento e il controllo della produzione in modo da allungare il ciclo di vita dei prodotti e consentire il riciclo di più materiali possibile. A giugno 2020 avevamo fatto una previsione e approfondito le misure approvate, sottolineando come andassero risolte alcune lacune del precedente Piano Impresa 4.0. A gennaio 2021, possiamo dire che il Piano Transizione 4.0 approvato dalla Legge di Bilancio 2021 sia venuto incontro alle esigenze degli imprenditori abbattendo quelle lacune.

È chiaro che l’obiettivo è quello di consentire alle aziende una migliore efficienza e una maggior capacità produttiva come vantaggio competitivo. Soprattutto ora che il Piano è approvato per un intero biennio e le aziende possono investire avendo una maggiore consapevolezza.

Tocca ora alle aziende saper sfruttare questi incentivi verso la modernizzazione, la digitalizzazione e la sostenibilità affidandosi a persone competenti che le possano supportare in progetti che rientrano nel Piano Transizione 4.0.

Articolo di Davide Spitale tratto dal TN 2/2021 anno XXIII

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