La sfida del trasporto sostenibile Stampa
Mondo TN
2020
10
Gennaio

Non c’è Europa senza un sistema di trasporti funzionante. Il mercato unico poggia sulla mobilità delle persone e delle merci, così come gli elementi principali della cittadinanza europea (il diritto di vivere, lavorare, studiare o fare impresa in ogni parte del continente) restano sulla carta se le persone non sono messe nella condizione di potersi spostare liberamente.

Autostrada caselli

Da sempre l’Unione europea si impegna per accorciare le distanze tra i suoi cittadini. Oggi più che mai questo obiettivo sembra a portata di mano, con l’avvento di importanti innovazioni che promettono di rivoluzionare il settore dei trasporti, rendendolo più sicuro, accessibile ed ecologico.

Riuscire a cogliere queste opportunità è l’obiettivo che si è posta la Commissaria europea designata ai trasporti, la rumena Adina Iona Valean, che ha presentato nei giorni scorsi le sue priorità in Parlamento europeo.

La nuova Commissaria è una mia ex collega: negli ultimi dodici anni è stata eurodeputata, tra le file del Partito popolare europeo e, prima di accettare il nuovo incarico, ha presieduto due delle più importanti commissioni del Parlamento europeo, quella per l’Ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, dove nello stesso periodo ho seduto anch’io, e quella per l’Industria, la ricerca e l’energia.

Dovrà definire la strategia dei trasporti dell’Unione europea facendo i conti con gli obiettivi, ambiziosissimi, che la nuova presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha posto in materia di lotta al cambiamento climatico.

Annunciando un “Green deal”, un patto verde per l’Europa, von der Leyen ha, infatti, promesso la totale decarbonizzazione del continente entro il 2050, indicando come obiettivo intermedio la riduzione delle emissioni di CO2 del 50 per cento, se non addirittura del 55 per cento, entro il 2030. Un obiettivo destinato a impattare profondamente sul sistema dei trasporti.

Nel suo intervento in Parlamento Valean si è mostrata fiduciosa, convinta che si possa andare oltre il tradizionale antagonismo tra trasporti e politiche climatiche. Tra le sue proposte: rendere il sistema attuale più efficiente, con standard più alti e una maggiore enfasi sul trasporto intermodale; ridurre, se non addirittura eliminare, i sussidi alle compagnie aeree; applicare il sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra anche al settore marittimo; incrementare gli sforzi per l’adozione di veicoli puliti e aumentare, su tutto il territorio europeo, i punti di rifornimento e di ricarica per i carburanti alternativi.

Decisiva, ha sottolineato la Commissaria designata, sarà la capacità del sistema europeo dei trasporti di cogliere appieno i vantaggi che derivano dalla rivoluzione digitale, vera chiave di volta verso una mobilità più sicura, efficiente, accessibile e pulita.

Le nuove tecnologie consentono già oggi di diminuire i consumi, le emissioni di CO2 e gli inquinanti atmosferici, ma anche di ridurre la spesa per il carburante o di aumentare la sicurezza stradale. In questa direzione bisogna continuare, investendo di più, per fare in modo che le alternative sostenibili siano attrattive e disponibili.

Come ha notato Valean, l’Unione riuscirà nel suo obiettivo solo se finanzierà in maniera adeguata le sue priorità e, da questo punto di vista, le negoziazioni per il quadro finanziario pluriennale, attualmente in corso, saranno decisive.

Condivido questa enfasi sugli investimenti finalizzati a promuovere l’innovazione. L’Europa non è ancora collegata in maniera del tutto adeguata.

I trasporti non vanno ridotti, questo vale in particolare per le zone periferiche, ma vanno resi più efficienti. Solo attraverso l’innovazione tecnologica si può trasformare la sfida della sostenibilità in un’opportunità, evitando che gli imperativi ambientali impattino negativamente sulla produzione o sulla qualità di vita dei cittadini e trovando così un equilibrio tra gli impegni per far fronte al cambiamento climatico e una domanda crescente di mobilità.

Un cambio di marcia non basta. Serve un cambio di paradigma, che coinvolga tutti gli stati membri e, soprattutto, tutte le imprese che operano nel settore, dalla logistica ai costruttori di automobili e aeromobili. Tecnologia e sostenibilità sono i binari da cui passa il futuro dei trasporti in Europa.

Articolo di Herbert Dorfmann tratto dal TN 6/2019 anno XXI

© TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata

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