Martedì 9 ottobre si è tenuto uno sciopero a Bruxelles davanti alla sede della Commissione Europea da parte degli autotrasportatori per manifestare contro la concorrenza spietata che coinvolge tutte le società dell’autotrasporto dell’Unione.

Una delle piaghe che ha portato questa crisi è rappresentata dall’eccessiva domanda che ha colto impreparate le più grandi aziende logistiche del continente.

Infatti, negli ultimi anni, significativa è stata la nascita di aziende extraeuropee in grado di offrire un servizio di trasporto a prezzi più bassi rispetto agli standard consolidati negli ultimi decenni.

La concorrenza sleale fa si che gli autotrasportatori onesti creino a loro volta società fittizie in quei Paesi dove la manodopera ha un costo molto minore, segnando quella che può essere definita una corsa sempre più drastica verso il ribasso.

Ed è proprio questo il punto centrale della protesta, patrocinata da FILT CGL (Federazione Italiana Lavoratori e Trasporti), dall’ITF (International Transport Federation) e dall’ETF (European Transport Federation).

L’obiettivo è quello di sensibilizzare la politica sui problemi del lavoratore comune che sopporta ogni giorno le illegalità dovute ai deboli controlli su scala continentale.

Per portare un esempio delle pessime condizioni lavorative, gli scioperanti hanno denunciato che le norme comunitarie relative al cabotaggio che prevedono tre operazioni di controllo ogni sette giorni non vengono mai rispettate.

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