Ispezioni 2015 in azienda, come e dove Stampa
Cronaca
2015
04
Maggio

Il Ministero del Lavoro ha definito la programmazione annuale dell’attività ispettiva presso le aziende nel corso del 2015.

Camion Albo

Tale pianificazione - si legge nel documento ministeriale - si fonda sulla “esigenza di garantire una costante ed efficace presenza del personale ispettivo sul territorio nazionale e di orientare la relativa azione di controllo verso ambiti e fenomeni attentamente selezionati, con l’obiettivo di contrastare illeciti sostanziali, realizzando una effettiva tutela delle condizioni dei lavoratori”.

Quali sono i più rilevanti ambiti di azione individuati? Tra gli illeciti da contrastare, che saranno oggetto di specifico intervento ispettivo, segnaliamo il lavoro sommerso e il dumping sociale.

Il lavoro nero, diffuso specialmente nelle regioni del Sud, interessa maggiormente l’edilizia, il commercio, la ristorazione e l’agricoltura.

Il dumping, dovuto al ricorso di forme irregolari di distacco transnazionale, è tra i più frequenti fenomeni elusivi della normativa lavoristico-previdenziale. Si tratta di un espediente sempre più utilizzato nell’autotrasporto e nell’edilizia, per aggirare la normativa in materia di regolare costituzione dei rapporti di lavoro, determinando una significativa disparità di trattamento dei lavoratori dipendenti fra i Paesi dell’Unione europea.

Ferma restando l’individuazione delle priorità di intervento sul territorio nazionale sopra indicate, la programmazione degli obiettivi a livello regionale è stata realizzata tenendo conto della mappatura dei fenomeni di irregolarità e della segnalazione delle criticità che contraddistinguono le singole aree geografiche.

In totale saranno almeno 132.500 le aziende sottoposte a controlli in Italia. Il documento di programmazione ministeriale determina il numero di ispezioni secondo la seguente ripartizione regionale:

  • Puglia: 13.880
  • Lombardia: 13.800
  • Lazio: 12.600
  • Campania: 12.000
  • Emilia Romagna: 11.300
  • Toscana: 10.000
  • Piemonte: 9.200
  • Veneto 7.900
  • Calabria: 7.200
  • Sardegna: 6.600
  • Abruzzo: 5.300
  • Marche: 4.900
  • Liguria: 4.740
  • Basilicata: 3.860
  • Umbria: 3.850
  • Friuli Venezia Giulia: 3.020
  • Molise: 2.000
  • Valle D’Aosta: 350

Per quanto riguarda il settore dell’autotrasporto merci, il Ministero del Lavoro stabilisce le specifiche attività ispettive da svolgere nelle singole Regioni.

In Abruzzo, saranno effettuati generici controlli sulle imprese che movimentano merci su gomma.

In Calabria, gli accertamenti saranno effettuati sulla base delle segnalazioni della Polizia stradale. Saranno anche effettuate, fra le cooperative operanti sul territorio regionale, azioni di contrasto al dumping sociale e contrattuale derivante dalla non corretta applicazione della normativa e delle clausole dei CCNL vigenti.

In Emilia Romagna, saranno effettuate verifiche concernenti la non corretta applicazione del CCNL ai lavoratori operanti nei settori del facchinaggio e della logistica nell’ambito degli interporti intermodali (treno-gomma) di tutto il territorio regionale.

Nel Lazio, gli accertamenti saranno mirati alla filiera dello smaltimento rifiuti, per contrastare fenomeni di somministrazione illecita in provincia di Frosinone e di Latina.

In Lombardia saranno pianificati controlli in materia di orario di lavoro e di tempi di guida e di riposo soprattutto nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Mantova, Milano, Sondrio. Inoltre, si verificherà tra le cooperative la regolarità degli appalti e dei distacchi, al fine di contrastare eventuali forme di somministrazione illecita, abusiva e fraudolenta, con particolare riferimento alle province di Bergamo, Cremona, Mantova, Pavia, Varese.

Nelle Marche, le verifiche riguarderanno le aziende di autotrasporto in cui sono particolarmente ricorrenti violazioni in materia di orario di lavoro e i vettori aventi sede legale all’estero, nei confronti dei quali proseguiranno le iniziative di controllo in collaborazione con la Polizia Stradale, al fine di contenere il fenomeno di concorrenza estera sleale. In più, si effettueranno accertamenti sulle cooperative operanti nel settore della logistica e del facchinaggio, con particolare attenzione ai fenomeni di fittizie esternalizzazioni realizzate mediante il ricorso ad appalti e subappalti, volti a ridurre sensibilmente il costo del lavoro.

In Molise proseguiranno gli accertamenti nei confronti delle aziende operanti in attività e servizi connessi all’autotrasporto, soprattutto con riferimento ai settori dello smaltimento rifiuti, delle cave, della trasformazione agroalimentare, dello stoccaggio e della logistica, con verifiche estese alla regolarità dei relativi appalti e subappalti.  

In Piemonte, l’azione di vigilanza sarà orientata alla verifica della regolarità degli appalti e dei distacchi transnazionali nell’ambito della logistica e dell’autotrasporto. In tale ambito, inoltre, sarà accertato il rispetto della normativa in materia di orario di lavoro e dei tempi di guida e di riposo.

In Puglia saranno pianificati accertamenti, anche in collaborazione con le Forze dell’Ordine, con riferimento all’osservanza della normativa in materia di orario di lavoro e dei tempi di guida e di riposo nelle province di Bari, Brindisi e Foggia.

In Sardegna, le ispezioni riguarderanno l’osservanza dei tempi di guida e di lavoro degli autisti e saranno effettuate verifiche in tema di orario di lavoro, in considerazione di persistenti e diffuse violazioni su tutto il territorio sia nell’ambito dell’autotrasporto che nel settore del terziario.

In Veneto, saranno effettuati accertamenti soprattutto nei confronti di fenomeni di distacco transnazionale e di somministrazione illecita. 

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