Aumentano i controlli sul territorio italiano, ma le targhe italiane sono sempre le più controllate.

Lo scorso 25 settembre la Commissione per la sicurezza stradale  per l'autotrasporto ha esposto, presso il Ministero dell’Interno, i dati dell’attività della Polizia stradale relativa ai controlli su strada del primo semestre del 2014.

Dalla lettura dei dati emerge il divario tra controlli effettuati sui veicoli italiani e sulle targhe straniere, rispettivamente pari all'86,9% contro un misero 11,6%. Non solo, dalle ispezioni emerge una percentuale ancora minoritaria se si considerano le targhe Extra-UE, che non raggiungono nemmeno il 2%.

Nonostante questo dato allarmante, il primo semestre del 2014 vede un aumento di targhe straniere controllate maggiore rispetto a quello del 2013, registrando un +16%.

Il Nord-Est risulta essere l'area maggiormente controllata, data la sua vicinanza con i Paesi dove si "pratica" maggiormente il trasporto in regime di cabotaggio irregolare.

Tra le sanzioni, si riscontra un aumento dell’8% nel semestre 2014 rispetto al 2013 per infrazioni legate al trasporto abusivo ed un aumento rilevante (pari al 36%) delle violazioni in materia di copertura assicurativa.

Anche i controlli della Polstrada effettuati con i Centri Mobili di Revisione, i cd. CMR, sono aumentati nel semestre 2014 e le infrazioni accertate hanno comportato un incremento nei ritiri delle carte di circolazione.

Nonostante gli incoraggianti segnali derivanti dall'aumento di controlli dei vettori stranieri, le aziende di autotrasporto italiano continuano ad essere veri e propri "bancomat" per l'Erario italiano, mentre il vettore straniero continua a compiere infrazioni transitando e svolgendo la propria attività in Italia.

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