Via della Seta: opportunità per i trasporti Stampa
Istituzioni
2019
25
Marzo

Sabato 23 marzo, durante l’attesa visita in Italia del Presidente cinese Xi Jinping, sono stati siglati 29 accordi, di cui 19 istituzionali e 10 commerciali, che hanno l’obiettivo di favorire e potenziare la collaborazione tra Roma e Pechino in svariati settori, dal turismo all’economia, dalle infrastrutture all’energia, all’archeologia, solo per citare alcuni esempi.

via-setaTra i temi interessati dalle intese italo-cinesi ci sono anche la portualità e il sistema della logistica, con i porti di Trieste e Genova in prima linea. Le Autorità portuali dei rispettivi scali, infatti, hanno firmato un accordo con il colosso cinese delle costruzioni Cccc, che verrà definito nei dettagli in questi giorni.

Questa intesa rientra nel tema, molto di attualità, della cosiddetta Nuova Via della Seta, enorme rete di collegamenti marittimi e terresti che il Governo di Pechino sta costruendo per migliorare i propri collegamenti commerciali con il resto dell’Asia, l’Africa e l’Europa, e aumentare il proprio peso a livello mondiale. Si tratta di un progetto strategico dalla portata enorme, forse non ancora del tutto compresa, che ci riguarda ora direttamente.

Una cosa è certa: l’Italia ha bisogno degli investimenti stranieri, che vanno accolti con ottimismo se utili alla crescita del Paese. La Cina è un colosso mondiale con un peso specifico enorme sullo scacchiere internazionale, e non si può che guardare al gigante asiatico con interesse, cogliendo le opportunità che offre. D’altronde l’Italia gode di una posizione geografica eccezionale, tra due corridoi europei, e deve sfruttare questa carta vincente.

Quindi bene il memorandum, ma ora facciamo attenzione a quello che verrà finalizzato nelle prossime settimane, perché la partita è cruciale. Dobbiamo infatti favorire gli investimenti, ma con una serie di accortezze, ossia con normative di tutela, come quelle introdotte di recente dall’Unione Europa.

L’Ue, nelle scorse settimane, ha approvato il Regolamento che pone dei paletti agli investimenti esteri nell’Ue, sul quale il Governo italiano si è astenuto, unico assieme al Regno Unito a non votare il provvedimento. Il Regolamento, che è stato comunque approvato, è molto importante perché introduce controlli più efficaci sugli investimenti provenienti da Paesi terzi per motivi di sicurezza o di ordine pubblico.

Non è un provvedimento contro gli investimenti esteri ma contro lo shopping selvaggio che mette a rischio i nostri asset strategici. È la prima volta che l’Ue si dà un quadro di norme così ampio e generale a tutela dei Paesi membri e dei suoi cittadini.

Se restiamo nel quadro delle regole europee, se vigiliamo su questi accordi e tutto viene portato avanti nel rispetto della massima trasparenza, trattando alla pari e invocando maggiore reciprocità, gli accordi con la Cina non possono che essere visti favorevolmente.

Articolo dell'On. Isabella De Monte tratto dal TN 2/2019 anno XXI

© TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata

Facebook TNTwitter TN

Utilizziamo i cookie per migliorare il nostro sito e la vostra esperienza quando lo si utilizza. Chiudendo questo banner acconsenti all’'uso dei cookie. Se vuoi avere ulteriori informazioni o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la privacy policy.

Accettare i cookies da questo sito.

EU Cookie Directive Module Information