Il progetto strade sicure per l’autotrasporto Stampa
Istituzioni
2021
22
Luglio

Il 1 luglio è stata pubblicata la legge di conversione del Dl n.59/21, la legge n.101 del 2021 recante le misure urgenti del Fondo completare al PNRR.

rifornimento aereo

Stanzia 9 miliardi e 760 milioni di euro , dal 2021 al 2026, al Ministero delle Infrastrutture. Gli interventi sono precisi, visto che il cosiddetto Fondone, va a coprire i progetti che non hanno trovato allocazione per i requisiti nel PNRR. In particolare, con riferimento alle problematiche sollevate dalla categoria dell’auto trasporto merci stradale e intermodale, e della logistica rileva il progetto strade sicure.

Appartiene alla terza misura ( infrastrutture per una mobilità sostenibile) ed è un investimento di 1 miliardo per realizzare un sistema di monitoraggio a distanza e dinamico di ponti, viadotti, cavalcavia, gallerie delle autostrade A24 e A25. Sono 36 interventi strutturali oltre all’adeguamento del Gran Sasso.

Il Senato, in sede di conversione, ha previsto anche la messa in sicurezza 450 milioni sono destinati alla implementazione del sistema di monitoraggio gestito da Anas, esteso sempre in sede di conversione, alla rete viaria principale. A ciò si aggiunge un miliardo e 12 milioni per la sicurezza delle strade interne.

I progetti hanno ad oggetto anche il rinnovo delle flotte bus, treni anche da punto di vista energetico, per un investimento di 800 milioni, ai quali vanno aggiunti 3 miliardi circa per i veicoli destinati al trasporto urbano ed extra urbano.

Sono interventi che vanno letti nella complessità degli strumenti messi in campo e che vanno sotto la voce infrastrutture. È riconosciuto da decenni il gap che ha il nostro Paese per una rete autostradale o stradale non adeguata. In questo periodo storico non ragioniamo di risorse risicate o cambiate e della impossibilità di dare un risposta. Al contrario i fondi ci sono e vanno spesi bene e in fretta.

Il ruolo degli operatori diventa quindi sostanziale, basti ricordare le richieste inviate al Governo e al Parlamento da Assotrasporti sulla necessità di un controllo capillare del patrimonio infrastrutturale italiano. Il dialogo e il confronto con le parti sociali sono rilevanti, in una fase così inedita per l’Italia. È comprensibile che ancora non tutti abbiano preso le misure con il potenziale del Recovery e degli strumenti complementari.

Il piano per la ripresa e resilienza è qualcosa che è rimasto nella testa degli addetti ai lavori: del governo, dl parlamento, di alcuni uffici e ministeri. Il Governo se ne rende conto è per questo vari ministri hanno giustamente detto che il Paese deve appropriarsi del piano, deve sentirlo proprio e vedere, nel senso letterale del termine, risorse, progetti, realizzazioni e benefici. Questo è il lavoro comune che ci aspetta.

Articolo dell'On. Fiammetta Modena tratto dal TN 4/2021 anno XXII

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