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Autotrasporto: Riva Acciaio sospende i pagamenti PDF Stampa E-mail
Cronaca
2013
18
Settembre

In seguito alla decisione presa dalla Magistratura di Taranto di congelare tutti i beni della famiglia Riva, proprietaria dell'Ilva, il gruppo siderurgico Riva Acciaio si è visto costretto a sospendere i pagamenti e a fermare le proprie fabbriche. 

rivaIl sequestro preventivo disposto il 9 settembre scorso, oltre a sottrarre all'azienda la disponibilità dei propri impianti, ha determinato il blocco delle attività bancarie.

Nel sequestro, operato dalla Guardia di Finanza su ordine del gip di Taranto Patrizia Todisco, compaiono beni immobili per 456 milioni di euro, disponibilità finanziarie per 45 milioni di euro ed azioni e quote societarie per 415 milioni di euro, per un totale di 916 milioni di euro. Riva Acciaio si è dunque vista costretta a sospendere i pagamenti ai fornitori, oltre al fatto di dover lasciare a casa 1.400 addetti.  L'amministratore unico di Riva Acciaio in una lettera del 13 settembre afferma che "L'effetto del sequestro sottrae all'azienda la disponibilità degli impianti, determina il blocco dell'attività bancaria ed impedisce di provvedere al ciclo dei pagamenti nei confronti di tutti i fornitori della società, oltre che ai dipendenti. Vi segnaliamo che allo stato non siamo, nostro malgrado, nelle oggettive condizioni di provvedere ad alcun pagamento, non potendo disporre di somma liquida". 

Immediata la risposta dei sindacati, che invitano il gruppo a fare uso immediato degli ammortizzatori sociali e ad evitare il fermo dell'azienda. 

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