Un inizio 2019 tragico per la Polizia Stradale |
Mondo TN |
2019 15 Marzo |
Nei primi 30 giorni 4 incidenti con 2 agenti morti e alcuni feriti. Gli incidenti stradali sono il primo rischio per le forze di polizia, perché? Scusate se insistiamo (quasi sempre inascoltati), il primo rischio per le forze di polizia sono gli incidenti stradali in servizio. Oltre il 60% delle vittime totali. Un rischio che va studiato per arginare il fenomeno. Nel 2017 secondo l’Osservatorio ASAPS sono state 13 le vittime in divisa a causa di incidenti: 5 in servizio (4 della Polizia di Stato, 1 Carabiniere) e 8 in itinere. Nel 2018 sono stati 10 i morti (dato non definitivo): 7 in servizio (6 Carabinieri e un agente della Polizia Locale) e 3 in itinere. Nei primi giorni di questo drammatico 2019 la sola Polizia Stradale ha visto le sue pattuglie coinvolte in 4 incidenti gravi. Due i poliziotti morti (gli Assistenti capo Angelo Gabriele Spadaro e Fabio Baratella) e alcuni feriti. Tre volte la pattuglia è stata travolta durante i rilievi di un sinistro o viabilità, più uno schianto, quello di Livorno. Lo sappiamo la Stradale ha sempre pagato un prezzo enorme di vite a causa di incidenti stradali. Da quando è stata fondata l’ASAPS, nel 1991, sono circa 50 gli agenti morti in sinistri della strada. Si è intervenuti sui protocolli operativi, si sono finalmente dotati di pettorine retroriflettenti gli agenti. Ma non basta, qualcosa non funziona. Troppe le vittime, è necessario capire bene cosa sta accadendo. È possibile che con le tecnologie di oggi si continui a morire come ieri? Per esempio, ci si dovrà interrogare se le pattuglie in autostrada sono adeguatamente protette durante gli interventi e i rilievi di incidenti, in quanto tempo arrivano sul posto le squadre manutenzione e da quanto personale sono composte? Ci risulta che spesso siano formate da un solo operatore. Come rendersi ancora più visibili? Sulle auto di servizio vengono usate le cinture di sicurezza? Che corsi vengono previsti per la guida sicura in emergenza? Chi li frequenta? Non si muore, invece, quasi più in moto durante il servizio? Certo perché quasi nessuno va più in moto. Che formazione prevede oggi il Caps per ottenere la Specialità? Quanto durano i corsi? Il nostro, negli anni ’70 durava un anno, solo per appiccicarsi lo scudetto nella manica! Chi sono gli istruttori oggi? Quasi tutti esterni come se fossimo ormai una sorta di catering della formazione. Il forte connotato formativo della Polizia Stradale, un vero e ineguagliabile imprinting della Specialità, che fine ha fatto? Devo continuare? Non c’è bisogno di studi approfonditi, è tutto fin troppo chiaro! Quando gli agenti della Stradale per ottenere una patente per la moto devono frequentare corsi presso le questure di che cosa vogliamo parlare? Così non va per niente bene. Intanto, ci stringiamo nel dolore delle famiglie dei caduti in servizio e al dolore dei tanti colleghi delle forze di polizia che si interrogano e che attendono risposte. Articolo di Giordano Biserni tratto dal TN 2/2019 anno XXI © TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata |