Sicurezza stradale: monitoraggio dei guard rail |
Mondo TN |
2018 28 Novembre |
Nel 2013, ad Avellino, un autobus è precipitato in un viadotto della A-14 dopo l’impatto con i new jersey posti a protezione della carreggiata, provocando la morte di 40 persone. Come campano ricordo molto bene quella tragedia. Era una comitiva che ritornava da un pellegrinaggio: una storia che ha colpito molto tutte le persone che si trovano a passare per quel tratto autostradale. La sicurezza della rete infrastrutturale è un tema che tocca tutti noi. Prima di tutto come cittadino ho avuto modo di constatare che la politica per troppi anni ha trascurato l’incolumità delle persone su strada. Le cronache denunciano una serie di disgrazie che, spesso, avremmo potuto evitare con un maggiore controllo sulle opere pubbliche. Nella legge 26 novembre 2018 n.130, di conversione del decreto Genova, sono state introdotte delle disposizioni urgenti per il capoluogo ligure dopo il crollo del ponte Morandi, e inoltre una serie di misure per le località colpite dai terremoti nell’Italia centrale. Dentro abbiamo voluto cominciare anche un’opera di risanamento delle infrastrutture e dei trasporti. Con tale legge è nata l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture, il primo segnale del governo atto a monitorare tutta la rete nazionale e a misurarne lo stato di salute. I dati sul monitoraggio confluiranno nell’Archivio informatico delle opere pubbliche, una banca dati unica istituita presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che informerà sul livello di manutenzione delle installazioni. Il sistema informatico dialogherà con un satellite e segnalerà le condizioni dell’opera, evidenziando, dunque, eventuali situazioni d’allarme. Tecnologie che il Mit intende applicare attraverso un obbligo rivolto ai gestori. Alla luce della tragedia di Avellino, in sede di conversione del decreto, ho voluto contribuire con un emendamento all’articolo 13 del provvedimento, che prevede un monitoraggio costante dei sistemi di ritenuta stradale. Ho voluto mettere nero su bianco l’obbligo di raccogliere i dati sul controllo strumentale delle barriere stradali in acciaio e in cemento, perché l’efficienza di tali strutture può limitare conseguenze fatali in caso di incidenti come quello di Avellino. I sistemi di ritenuta, come i guard rail, giocano un ruolo determinante sul piano della sicurezza stradale: possono moderare l’impatto dei veicoli in caso di incidente o deviazione dalla carreggiata. Lasciare tali barriere all’incuria, come è successo negli ultimi anni, significa mettere in pericolo conducenti e passeggeri. Nel caso della strage di Avellino probabilmente avremmo potuto evitare tutte quelle vittime se le barriere avessero funzionato. E’ necessario passare dalla logica dell’emergenza a quella della prevenzione: questo è il principio che il Movimento 5 Stelle vorrebbe reintrodurre in tema di trasporti e le disposizioni contenute nel nuovo provvedimento sono un primo passo in quella direzione. Articolo di Alessandro Amitrano tratto dal TN 6/2018 anno XX © TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata |