Il trasporto delle merci pericolose e di rifiuti |
Mondo TN |
2018 17 Ottobre |
L’ADR è un insieme di regole riconosciute e sottoscritte internazionalmente aventi lo scopo di applicare e sviluppare sistemi atti alla prevenzione dei rischi nel campo della produzione, carico, trasporto e scarico delle merci pericolose. L’ADR sancisce quindi l’obbligo, per tutti gli operatori coinvolti nella spedizione di merci pericolose di adottare misure appropriate di sicurezza al fine di evitare:
La normativa viene periodicamente aggiornata ogni 2 anni, prevedendo variazioni confacenti alla crescente domanda di sicurezza. In sintesi: l’ ADR divide le merci in classi di pericolo, così da poter velocemente riconoscere tramite un codice numerico e pannellatura di facile riconoscimento e interpretazione il loro rischio e di conseguenza come agire, in caso di emergenza o semplicemente in caso di controlli. Vengono così divise:
L’ADR preve che vengano apposti dei pannelli numerici di colore arancio sui veicoli adibiti al trasporto di merci pericolose, sia a pieno carico sia vuoti, purchè non bonificati. La sezione superiore identifica la classe di pericolo, mentre quella inferiore identifica il nome chimico o commerciale delle sostanze presenti sul veicolo. Sempre sul veicolo devono essere posizionati anche delle placche, ovvero dei pannelli di centimetri 30x30 disposto sul vertice, anche questi di facile identificazione. Per la conduzione di questi veicoli è necessario possedere, oltre alla patente di guida della categoria adeguata, l’autorizzazione CFP (Certificato Formazione Professionale) rilasciata dalla motorizzazione a seguito di un corso con relativo esame. Il patentino ottenuto dovrà essere rinnovato ogni 5 ann, tramite la partecipazione a un corso con esame. Per i veicoli, si distinguono in due categorie:
Per quanto concerne l’impresa, questa si deve affidare a un consulente ADR che, ricevuto l’incarico, rilascia una relazione di ingresso nella quale segnala tutte le lavorazioni dell’impresa e le procedure corrette da seguire per evitare che si verifichino incidenti a persone o cose. Inoltre, il consulente deve accertarsi che tutto il personale operante con materie pericolose sia formato e preparato su come indossare i dispositivi di sicurezza individuale, anche previsti dal D.Lgs 81/08, il Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Sempre il consulente, entro febbraio dell’anno successivo, deve redigere la relazione annuale, ovvero un’analisi di la procedura di lavoro che comprenda gli aggiornamenti che l’impresa intende intraprendere, nonché eventuali incidenti occorsi a persone e cose. L’impresa ha l’obbligo di tenere copia della relazione annuale per i successivi 5 anni. Inoltre, le aziende che trasportano rifiuti pericolisi devono ottenere anche l’iscrizione all’Albo Gestori Ambientali, per la tipologia 5 (rifiuti pericolosi). Per ottenere questa iscrizione, occorre presentare una documentazione dimostrando la capacità tecnica tramite un esame, o per esperienza maturata nel settore, e l’iscrizione all’albo trasportatori per cose in conto terzi o proprio. Pertanto, si deve sottoscrivere una fidejussione a favore del Ministero dell’ambiente; in seguito deve essere fatta anche una perizia al veicolo ed eventuali loro rimorchi nella quale si precisa la loro tipologia, le masse di carico ed eventuali attrezzature per poter caricare trasportare e scaricare le merci. Infine, deve essere fatta anche un’iscrizione al sistema Sistri, un sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti. La documentazione del viaggio in questo caso deve avvenire tramite un formulario di identificazione del rifiuto nel quale, oltre a fornire i dati del produttore o detentore del destinatario del rifiuto, deve anche fornire le denominazioni, caratteristiche e il numero CER, ovvero in una codifica prevista della legge 152 del 2006. Articolo di Cresco Scapolan tratto dal TN 5/2018 anno XX © TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata Composizione del parco veicolare: |