Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi, arriva il sì definitivo della Camera |
Normativa |
2012 18 Ottobre |
Il 17 ottobre la Camera dei Deputati ha discusso e votato il Disegno di Legge per la ratifica del Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi, volto a renderlo giuridicamente vincolante in Italia. Il Protocollo, una volta ratificato dalle Parti contraenti (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Principato di Monaco, Slovenia e Svizzera, nonché l'Unione Europea), le vincola ad attuare un consistente trasferimento su rotaia del trasporto merci, al fine di ridurre l’impatto ambientale dei mezzi pesanti sui valichi alpini, rinunciando ad investire nelle vie stradali di attraversamento alpino. Nel corso della discussione alla Camera che ha preceduto il voto, l’Onorevole Daniele Toto, della IX Commissione Trasporti, ha ricordato che nella Commissione di cui è componente “è stato espresso parere favorevole, con la condizione che il Governo allegasse allo strumento di ratifica del Protocollo una dichiarazione interpretativa che escludesse dai divieti imposti la realizzazione di opere ricadenti esclusivamente nel territorio nazionale”. In seguito, l’Onorevole Enrico Pianetta, della III Commissione Affari esteri e comunitari, ha precisato che “il Governo […] si è impegnato a chiarire, all’atto di deposito dello strumento di ratifica, eventualmente anche attraverso la formulazione di una dichiarazione interpretativa, che le disposizioni dell’articolo 11 non pregiudicano la possibilità di realizzare progetti stradali di grande comunicazione sul territorio italiano, comprese le infrastrutture necessarie per sviluppo degli scambi con i Paesi situati a nord dell’arco alpino”. Il Disegno di Legge di ratifica, già passato all'esame del Senato il mese scorso, è stato infine approvato dall'altro ramo del Parlamento, con ben 383 voti favorevoli, 39 contrari e 1 astenuto. La Camera ha contestualmente votato un ordine del giorno che impegna il Governo a porre riserve all'attuazione del Protocollo. È stato, in tal modo, rassicurato chi temeva che l'applicazione del Protocollo in Italia comportasse l'obbligo di sottoporre al preventivo benestare degli altri Paesi firmatari della Convenzione delle Alpi la realizzazione delle infrastrutture di comunicazione sui valichi alpini, ma in territorio italiano. © TN - TRASPORTONOTIZIE Riproduzione riservata
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