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Sistri, contributi da pagare anche se il sistema non funziona PDF Stampa E-mail
Istituzioni
2015
03
Dicembre

I contributi versati dalle aziende negli anni scorsi per l'iscrizione al Sistri non sono rimborsabili. Lo rende noto il Ministero dell'Ambiente. On. Terzoni: "Il Governo fa melina, intanto le aziende pagano!".

SistriUn gruppo di Deputati, guidati dall’On. Patrizia Terzoni, ha rivolto un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente, per avere delucidazioni sull’avanzamento del nuovo sistema di tracciabilità rifiuti e sul pagamento dei relativi contributi da parte delle aziende obbligate ad aderirvi.

Nell'interrogazione, i firmatari segnalano che durante il question time al Senato del 15 ottobre il Ministro ipotizzò l’estensione del Sistri a tutte le tipologie di rifiuti e informò che entro il mese di ottobre la Consip SpA avrebbe inviato le lettere di invito alle aziende qualificate che avevano risposto al bando di gara per la gestione del nuovo sistema, indetto a giugno 2015.

Il timore - evidenziano i Deputati - è che l’avvio del “nuovo Sistri” subisca ritardi a causa del ricorso che il vecchio gestore (Selex SpA) ha presentato al TAR in agosto, ritenendo illegittima la requisizione del sistema che aveva realizzato senza il previo esborso del valore dell’investimento sostenuto in quasi sei anni di attività e non recuperato.

Dunque i Deputati chiedono al Ministro dell’ambiente se:

  • il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti comporterà l’allargamento a tutti i tipi di rifiuti;
  • verranno restituiti gli oneri versati dalle imprese negli anni passati;
  • verranno sospesi, in caso di ulteriore rinvio, i pagamenti e le sanzioni per il 2016.

La risposta all’interrogazione parlamentare, da parte del Sottosegretario all’ambiente Silvia Velo, è giunta pochi giorni dopo.

Il Sottosegretario comunica che l’11 novembre la Consip SpA ha dato il via alla gara per la gestione del nuovo sistema di tracciabilità rifiuti, inviando “le lettere di invito per la presentazione di un’offerta nella procedura ristretta per l’affidamento in concessione del Sistri”.

Tali lettere contengono il “capitolato tecnico” che elenca i criteri in base a cui sviluppare il sistema, per garantire una completa tracciabilità del flusso dei rifiuti. Tra i nuovi criteri, l’estensione del sistema a tutte le tipologie di rifiuti e l’eliminazione delle black-box da installare a bordo camion, che Assotrasporti richiese già lo scorso anno al Tavolo tecnico di monitoraggio Sistri al Ministero dell’ambiente.

Sulle tempistiche, il Ministero ritiene che il ricorso al TAR dell’attuale gestore non allungherà i tempi del procedimento di gara, considerato che la Selex non ne ha chiesto la sospensione cautelare.

Circa il rimborso del contributo Sistri che le imprese hanno versato negli anni 2010, 2011 e 2012, il Sottosegretario Velo non dà risposte certe.

Prima dichiara che soluzioni di restituzione o compensazione dei contributi pagati “potranno essere valutate e applicate, nei limiti consentiti dall’autonomia negoziale, in sede di attuazione della disciplina dettata dall’art. 11 del Decreto-Legge 101/2013”.

Poi ricorda che il contributo, da versare al momento dell’iscrizione, è dovuto a prescindere dall’effettiva fruizione del servizio: “non può essere equiparato ad una tassa di cui chiedere il successivo rimborso in mancanza del servizio a cui si riferisce”.

Non è tardata la contro-risposta dell’On. Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati.

Si uniscono le associazioni degli autotrasportatori, Assotrasporti in testa, che da anni chiedono la sospensione del Sistri e dei relativi contributi per il tempo tecnico necessario a renderlo finalmente funzionante.

Ecco quanto dichiara l’On. Terzoni nella nota che ha inviato alla nostra redazione:

“Sul servizio di tracciabilità il Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti continua a procedere in modo incomprensibile. Quasi grottesco, verrebbe da dire, se non fosse che ci sono migliaia di aziende del settore che continuano a pagare per un servizio di fatto inesistente.

Come M5S abbiamo presentato ancora una volta un’interrogazione al Ministro, al fine di incalzarlo a togliere l’alone di mistero che da mesi c’è intorno al Sistri.

La verità, confermata dalle evasive parole del Ministero stesso, è che la situazione è sempre la stessa.

La Consip Spa ha inviato le lettere per presentare offerte per l’affidamento del servizio. Esso però è ancora in mano alla Selex, impresa che realizzò l’inefficace e farraginoso sistema precedente con chiavette USB e black-box, la quale ancora deve essere pagata per il lavoro pregresso e non mollerà l’osso tanto facilmente.

Siamo dunque a un punto morto, nonostante lo stesso Galletti solo due mesi fa aveva assicurato alle aziende che si occupano di raccolta rifiuti che il nuovo sistema sarebbe entrato pienamente in funzione già a gennaio.

Inoltre, sempre il Ministro aveva annunciato a suon di squilli di tromba l’estensione del servizio a tutti i tipi di rifiuti, secondo criteri che però a tutt’oggi sono ignoti a tutti. Alle aziende in primis, che sconsolate si trovano obbligate a pagare nonostante questo scenario di totale impasse.

Non solo: le stesse non riceveranno un euro di rimborso per quanto versato nel triennio 2010-2012, poiché la commissione tributaria ha stabilito che “l’obolo” pagato per il Sistri non può considerarsi una vera e propria tassa. Oltre al danno la beffa, dunque, da parte di un esecutivo che ancora una volta dimostra totale lassismo e menefreghismo in tema di ambiente e ciclo dei rifiuti”.

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