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Trasporti UE: il Nord Europa avanza, l'Italia arranca PDF Stampa E-mail
Istituzioni
2015
23
Novembre

Pubblicato il nuovo quadro di valutazione dei trasporti in Europa. Rispetto all'anno scorso migliora il sistema trasportistico in molti Paesi UE... tranne che in Italia.

Logistica 3La Commissione europea ha pubblicato la seconda edizione del quadro di valutazione dei sistemi di trasporto in Europa, che mette a confronto i risultati conseguiti nell’ultimo anno dagli Stati membri.

Rispetto ai dati emersi nel quadro di valutazione 2014, in generale i Paesi UE hanno compiuto progressi significativi. Tranne l’Italia, che invece perde posizioni.

Ma a cosa serve questo quadro di valutazione? Ad aiutare gli Stati membri a migliorare i sistemi di trasporto nazionali, indicando i settori che richiedono investimenti e gli interventi prioritari da attuare.

Quest’anno la Commissione europea ha studiato il sistema trasportistico in tutti i Paesi dell'Unione europea sulla base di 29 indicatori (erano 22 lo scorso anno), riuniti in quattro macrocategorie, di seguito elencate.

  • Mercato interno: cause pendenti in sede comunitaria riguardanti violazioni del diritto UE, tasso di recepimento delle direttive UE in materia di trasporti nella legislazione nazionale e apertura del mercato ferroviario.

  • Investimenti e infrastrutture: qualità delle infrastrutture per ogni modalità di trasporto (strade, ferrovie, vie aeree e marittime), avanzamento della rete transeuropea dei trasporti TEN-T e tempi per l’import/export via mare.

  • Unione dell’energia e innovazione: quota di fonti di energia rinnovabile nel consumo di carburante per il trasporto, autovetture nuove che utilizzano carburanti alternativi e tempo impiegato dai conducenti negli ingorghi stradali.

  • Persone: sicurezza ferroviaria e stradale, donne impiegate nel settore dei trasporti e soddisfazione dei consumatori rispetto alle diverse modalità di trasporto.

Per ciascuno dei suddetti indicatori è compilata una classifica che evidenzia quali sono i cinque migliori Paesi e i cinque con i risultati peggiori.

Una tabella riepilogativa indica il numero di volte in cui ciascun Paese si è classificato tra i primi cinque e tra gli ultimi cinque. Il punteggio complessivo di ogni Stato è calcolato sottraendo i punteggi negativi da quelli positivi.

In testa alla classifica, come nel 2014, i Paesi nord-europei. Primi i Paesi Bassi, seguiti da Svezia, Finlandia, Gran Bretagna, Danimarca e Germania.

Violeta Bulc, Commissaria europea responsabile per i trasporti, ha commentato: “Il quadro di valutazione 2015 dimostra la dinamicità del settore europeo dei trasporti. Mi compiaccio di constatare che sono stati compiuti notevoli progressi rispetto allo scorso anno, ad esempio per quanto riguarda la qualità delle infrastrutture e l’apertura dei mercati del trasporto ferroviario di merci”.

L’Italia, però, fa peggio dello scorso anno, scivolando dalla 20esima alla 25esima posizione (quartultima, per intenderci). Peggio di noi fanno solo Grecia, Polonia e Romania.

Dunque, se nel complesso la situazione migliora in Europa, l’Italia fa qualche passo indietro rispetto all’anno scorso.

Perché? Paghiamo infrastrutture poco adeguate rispetto alla media europea e troppe infrazioni aperte (per via della mancata applicazione in Italia della normativa UE). Non solo.

Paghiamo i tempi più lenti in Europa per l’import/export via mare e i malfunzionamenti nel trasporto di persone che abbassano la soddisfazione dei consumatori.

Trovate al seguente link il quadro completo di valutazione dei trasporti in Europa: http://ec.europa.eu/transport/facts-fundings/scoreboard/index_en.htm

(Fonte: Commissione europea)

© TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata 

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