Si accendono i motori e le luci sull’edizione 2015 della corsa motoristica più entusiasmante e pericolosa al mondo, la Dakar.

Anche quest’anno a far da palcoscenico al rally off-road saranno i terreni accidentati, gli aridi deserti e i saliscendi impervi dell’America latina.

Il percorso partirà da Buenos Aires domenica 4 gennaio e si snoderà fra Argentina, Cile e Bolivia, per fare ritorno nella capitale argentina sabato 17 gennaio, dopo ben quattordici tappe.

Sarà come sempre un viaggio all’insegna dell’avventura estrema e degli imprevisti, che vedrà sfidarsi lungo 9000 km i piloti e i team in gara nelle categorie auto, moto, quad e camion.

Nella categoria camion, anche quest’anno scenderanno in pista - o sarebbe più corretto dire “fuori pista” - i piloti che hanno reso avvincenti le ultime edizioni, in un susseguirsi di colpi di scena, dal campione in carica Karginov all'eterno rivale De Rooy, da Nikolaev a Loprais.

Saranno in tutto 63 i team di piloti di camion in gara. Quanto ai mezzi, si riproporrà l’eterna lotta Kamaz - Iveco o altri costruttori hanno in serbo sorprese per la nuova Dakar? Staremo a vedere.

Ma come è nata la Dakar? L’avventura inizia nel 1977, quando il pilota francese di auto e moto Thierry Sabine, durante una tappa del rally Abidjan-Nizza, si perde in sella alla sua moto nel deserto libico. Salvato in extremis, torna in Francia - ancora rapito dal fascino del paesaggio desertico - dove si ripromette di far vivere la sua straordinaria esperienza ad altri piloti, professionisti e non.

Immagina un nuovo rally, aperto a diverse tipologie di veicoli, un percorso con partenza in Europa e che prosegue nel Nord Africa fino a Dakar.

Il progetto, descritto da Sabine come “una sfida per chi va, un sogno per chi resta”, diventa rapidamente realtà. Nasce la Parigi-Dakar, che in breve conquista la fama del rally più emozionante, avventuroso e pericoloso al mondo.

La competizione ha cambiato molte volte tracciato, luoghi di partenza e di arrivo. Dal 2009 si svolge nel continente sudamericano, pur mantenendo nel nome il riferimento alla capitale senegalese che l’ha resa celebre.

Immutato anche il trofeo della Dakar, un mezzobusto rappresentante un Tuareg, chiaro richiamo al deserto del Sahara che costituiva originariamente il teatro della gara.

Trovate maggiori dettagli sulla Dakar 2015 e sulle passate edizioni sul sito ufficiale www.dakar.com.

© TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata