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Investimenti in mezzi ecologici anche per le piccole imprese grazie al bifuel PDF Stampa E-mail
Normativa
2014
07
Novembre

Perché i fondi per l’autotrasporto sono destinati a chi non ne ha realmente bisogno?

Camion4Una domanda all’apparenza banale ma che riassume alla perfezione la situazione in cui versa l’autotrasporto italiano in tema di contributi, dai fondi alla formazione destinati solamente ad una cerchia privilegiata di associati ai pedaggi autostradali che tardano ad arrivare.

Un insieme di associazioni con Assotrasporti capogruppo lamentano da tempo l’inefficienza dei fondi a pioggia per l’autotrasporto, posizione cui concorda la stessa Corte dei Conti, la quale ne ha esaminato la struttura ponendo diversi dubbi sulla loro efficacia.

Al fine di dare un reale supporto alle piccole e medie aziende di autotrasporto – le quali costituiscono la stragrande maggioranza del comparto italiano –  Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano propongono una modifica ai fondi destinati ad investimenti in veicoli ecologici.

Nello specifico, chiedono una modifica della destinazione dei fondi riservati agli investimenti in veicoli ecologici, che allo stato attuale sono sfruttabili solamente dalle grandi proprietà, destinando il 50% dei  suddetti fondi alla trasformazione dei veicoli usati in mezzi ecologici. Parliamo di bi-fuel, con trasformazioni gasolio metano, elettrico e ossidrogeno, in modo da permettere anche ai piccoli la drastica riduzione dei costi del carburante nel pieno rispetto delle normative ecologiche.

Ricordiamo che una recente proposta di legge del Senatore Susta ha recepito le istanze della piattaforma Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano, presentata al Governo in diverse occasioni, compreso il punto n° 23 riguardante gli incentivi per i veicoli dual-fuel.

“Quale padroncino può permettersi l’investimento fino a 500 veicoli?” è la perplessità del Presidente di Assotrasporti Secondo Sandiano “La quasi totalità degli autotrasportatori ha difficoltà ad investire nell’acquisto anche di un solo mezzo, sarebbe quindi opportuno ridurre la soglia da 500 a 50 veicoli per consentire un reale intervento sui parchi veicolari. Diversamente si continuerebbe ad tutelare i pochi soliti noti a danno della quasi totalità degli autotrasportatori, dall’artigiano alla media impresa”.

“Una soluzione ottimale per incentivare il rinnovamento del parco, seppur con la trasformazione di veicoli usati, anche al padroncino che non può permettersi una spesa di elevata entità in questo difficile periodo economico” è l’opinione del Presidente Rolando Marciano della Confederazione europea Piccole Imprese Cepi-Uci “Grazie a questa proposta nuove fasce di imprenditori potranno accedere ai finanziamenti, diamo un taglio ai fondi destinati esclusivamente ai grandi”.

Le associazioni Assotrasporti, Azione nel Trasporto Italiano, Cepi-Uci e Un.i.coop Trasporti esortano dunque il Governo ad accogliere tale proposta, in occasione della definizione della Legge di Stabilità 2015 che ripartisce i fondi – i quali diminuiscono anno dopo anno – destinati all’autotrasporto.

Un contributo dunque che risulta essere un vero e concreto aiuto sia per le medie imprese, un “filetto pregiato” del comparto colpito duramente dalla crisi strutturale degli ultimo anni, sia per la piccola imprenditoria, la quale sta diventando sempre più carne da macello.

© TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata                                             

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