Assotrasporti: avanti così contro la mafia dell'autotrasporto |
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2014 22 Ottobre |
Un passo avanti essenziale nella lotta contro le infiltrazioni malavitose nell’autotrasporto è stato portato avanti dall’On. Ivan Catalano. Un gruppo di associazioni quali Assotrasporti, Azione nel Trasporto Italiano (ATI), Cepi-Uci e Un.i.coop È stato infatti approvato un emendamento, presentato dagli On. Catalano e Zaccagnini, che rende più severo il conseguimento del requisito di onorabilità valido per l’accesso alla professione degli autotrasportatori, attraverso l’obbligatorietà di un’informativa antimafia. Sebbene per l’accesso alla professione dell’autotrasporto sia già in essere una verifica sulle organizzazioni di stampo mafioso, l’emendamento dell’On. Catalano appena approvato rende più severo ed efficiente il controllo. Infatti viene ripresa ed implementata l’azione intelligente delle white list – ovvero l’elenco di tutte le Il controllo in tempo reale costituirà dunque un deterrente per le organizzazioni malavitose, creando allo stesso tempo un circolo di imprese virtuose che operano in regime di trasparenza. “In un contesto dove una delle priorità è la lotta alla concorrenza sleale estera” sono le dichiarazioni Secondo le associazioni appare dunque essenziale agire contemporaneamente in due direzioni: da un lato operare per contrastare il radicamento e le infiltrazioni di organizzazioni malavitose che assorbono risorse vitali per gli autotrasportatori onesti e dall’altro affinché aziende che praticano esterovestizione e cabotaggio abusivo non approfittino di questo emendamento, aggravando il danno verso le imprese di autotrasporto italiane. L’importante successo di Catalano risulta essere in linea con il percorso di riforma del settore che L’attenzione verso il tema delle infiltrazioni mafiose deve dunque restare alta “Ci stupisce che la questione della malavita organizzata nell’autotrasporto sia stata fino ad oggi evitata” dichiarano le associazioni, domandandosi perché le grandi e tradizionali associazioni non abbiano insistito per inserire un provvedimento così importante nella riforma dell’Albo, introdotta in sordina e in maniera antidemocratica nella Legge di Stabilità 2014. La quasi totalità delle “grandi” si sono addirittura “inventate” enti per mantenersi la poltrona quali il CNEL, che negli ultimi giorni addirittura assume impiegati a tempo indeterminato nonostante stia per essere soppresso, e non si sono invece soffermate su un argomento di tale peso come le infiltrazioni mafiose.
(Fonte: Assotrasporti)
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