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Vicenza: Imprenditori e dipendenti uniti per la sopravvivenza delle aziende di autotrasporto PDF Stampa E-mail
Eventi
2014
03
Marzo

Si è svolta nella giornata di ieri 2 marzo 2014 a Vicenza, presso il Centro congressi dell’Hotel Viest, l’assemblea “Incontriamoci, lavoriamo, proponiamo!” voluta e organizzata da imprenditori e autisti autonomi, rappresentati da Gianni Toldo, titolare di un’azienda di trasporto vicentina, e Stefano Zanocco, autista dipendente di un’altra azienda della zona con lo scopo di aprire un tavolo di lavoro volto a risolvere le problematiche del settore dell'autotrasporto

Incontro Vicenza1Gli organizzatori hanno invitato come relatori dell’evento Renzo Erbisti, Presidente di Azione nel Trasporto Italiano, e Secondo Sandiano, Presidente di ASSOTRASPORTI, associazioni di categoria innovative e distanti dalle più note “grandi”.

Gianni TOLDO, nel salutare i presenti in sala, evidenzia la novità dell’evento, che vede riuniti in una stessa sala imprenditori, autisti dipendenti, “padroncini” ossia trasportatori al volante, collaboratori di aziende di autotrasporto e insegnanti di scuole guida, esprimendo l’auspicio che, come da titolo dell’assemblea, siano in sala “per incontrarsi, dialogare e lavorare insieme, e non per litigare”.

Toldo auspica, inoltre, che molti dei presenti - veneti e provenienti da regioni limitrofe, in alcuni casi iscritti alle tradizionali associazioni di categoria, ma delusi dei risultati da esse raggiunti negli anni - “si iscrivano al gruppo di lavoro aperto oggi per proseguire e strutturare le argomentazioni che emergeranno e portarle a Roma”.

Toldo ricorda la propria partecipazione alla delegazione ASSOTRASPORTI che lo scorso 11 febbraio ha presentato al Sottosegretario Girlanda, presso il Ministero dei Trasporti, le proprie proposte di programma per l’autotrasporto. Menziona, in particolare, la necessità di scrivere e approvare un Codice della strada apposito per l’autotrasporto, anziché averne uno solo valevole per chi guida motorini, autovetture e mezzi pesanti.

Toldo sostiene, poi, la proposta ASSOTRASPORTI di creare un tavolo di lavoro sui trasporti permanente, che prosegua al di là dei Governi che si succedono con troppa frequenza. E proprio a tal riguardo, si chiede: “è utopia pensare che un trasportatore diventi Sottosegretario? È possibile che al Ministero dei Trasporti ci siano solo sempre politici e funzionari che non hanno la necessaria competenza?”.

Evidenzia e condivide, inoltre, la proposta ASSOTRASPORTI di abolire il “bollo” per i veicoli nazionali adibiti al trasporto merci, una tassa nata per finanziare la manutenzione delle strade e che non ha ragione di essere - se non “per pagare la macchina politica” - se si considerano le condizioni in cui versa la rete stradale del nostro Paese. inoltre, si crea un forte disequilibrio rispetto ai trasportatori stranieri, che utilizzano le nostre strade facendo lievitare i costi di manutenzione senza nulla pagare.

Infine, Toldo lancia l’idea di creare una scuola professionale per autisti. Quella dell’autotrasportatore è “una professione che richiede nozioni e competenze pienamente acquisibili non in poche ore di formazione obbligatoria, ma in cinque anni di studio in una scuola apposita”. Una scuola in cui si studino, oltre alle lingue e alla matematica, le regole del codice della strada, il funzionamento degli autoveicoli e la contabilità delle aziende di trasporto e si facciano stage in aziende e ore di affiancamento alla guida con autisti, in modo da acquisire una formazione completa e solida e poter conseguire la patente per i mezzi pesanti e l’accesso alla professione al termine del ciclo scolastico. La proposta raccoglie il plauso dei presenti, a cominciare dal Presidente di Azione nel Trasporto Italiano e dal Presidente di ASSOTRASPORTI, che promette di inserirla nel programma da presentare alle istituzioni.

Prende poi la parola l’altro organizzatore dell’assemblea, Stefano ZANOCCO, voce degli autisti dipendenti, da anni impegnato a promuoverne il lavoro.

Zanocco esordisce con il riconoscere che l’evento è “una cosa mai fatta qui nella zona, dove tutti, imprenditori e autisti, dopo la presentazione delle associazioni possono dire la propria”.

Ammette che “qui la bacchetta magica non ce l’ha nessuno” ma che in una situazione di così grande difficoltà per l’autotrasporto, “l’uomo tira fuori il meglio di sé, aguzza l’ingegno, medita come poter trovare la soluzione migliore. Siamo tutti nella stessa barca, abbiamo bisogno l’uno dell’altro, che uno sia imprenditore e l’altro autista, uno non può senza l’aiuto dell’altro”.

Ciò che manca - sostiene Zanocco - è “il dialogo, la fiducia tra persone e associazioni, tra imprenditori e autisti, e questo lo vediamo all’interno delle nostre aziende”, ma in un incontro come quello di ieri, “dalle tante idee può nascere quella giusta”.

“I camionisti, stanchi dell’oppressione, guidano con semplicità alla dignità”, quella stessa dignità che - conclude Zanocco, riallacciandosi ad un discorso di Renzo Erbisti di Azione nel Trasporto Italiano - “dovrebbero riprendersi, uniti, i padroncini, gli autisti e le aziende di trasporto, per rivendicare insieme i propri diritti e far rinascere un settore in ginocchio, abbandonato e perseguitato”.

La parola passa proprio a Renzo ERBISTI, che presenta brevemente l’associazione che presiede a livello nazionale, Azione nel Trasporto, facente parte della Confederazione dei Trasporti e della Logistica in Europa.

Erbisti sottopone alla riflessione dei presenti alcuni dei punti programmatici di Azione nel Trasporto, quali la necessità di rivedere molte disposizioni normative sui trasporti in sede europea anziché in Italia (regole sul cabotaggio in primis), di introdurre tempi certi di pagamento a 30 giorni, di migliorare il sistema di recupero delle accise sul gasolio, per consentirne la fruizione a tutti i padroncini, oltre che alle aziende medio-grandi. Ma su quest’ultimo punto alcuni autotrasportatori in sala dissentono, difendendo il buon funzionamento del sistema già in essere, “l’unico contributo statale davvero utile per le nostre aziende”.

Erbisti propone, poi, che sia fissato un prezzo del gasolio uguale per tutte le aziende di trasporto europee, grazie ad una tassazione omogenea nei Paesi dell’Unione europea, perché solo così si garantirebbe maggiore competitività alle nostre aziende, oggi costrette a pagare il carburante più tassato d’Europa.

Prospetta l’istituzione di una polizia europea, che sia “autorizzata ad effettuare controlli in tutta Europa, non soltanto sui trasportatori ma anche sui committenti”, e l’applicazione di controlli stradali e multe uguali per tutti i vettori in Europa, con pagamento immediato delle sanzioni, come accade già oggi in alcuni Paesi d’Europa.

Secondo Azione nel Trasporto Italiano occorre, poi, rivedere le regole per i trasportatori che rientrano dall’estero, consentendone la circolazione anche con divieto in corso fino a tornare in sede.

Molto sentita la proposta di Erbisti di “cancellare dall’Albo degli autotrasportatori le 42.000 aziende che non hanno mezzi, in quanto mere agenzie”. Stop, dunque, all’intermediazione parassitaria, tema caldo su cui in sala si levano i malumori di alcuni - “guadagna più chi ha un ufficio e un telefono di chi ha un camion e sta sulla strada” - e le precisazioni di altri - “gli intermediari esistono perché siamo noi autotrasportatori a lavorare per queste agenzie. Per vivere dignitosamente dobbiamo rifiutarci di servire falsi trasportatori che organizzano i viaggi altrui!”.

Sul punto interviene Secondo SANDIANO, il quale prospetta un’ipotesi diversa di soluzione del problema, non prima di aver tracciato una breve presentazione dell’attività dell’associazione che presiede, ASSOTRASPORTI. Ringraziati gli organizzatori Gianni Toldo e Stefano Zanocco, Renzo Erbisti e tutti i presenti, Sandiano richiama l’attenzione ancora una volta sulla peculiarità dell’incontro: “è anomalo e penso sia stato fatto poche volte, se non per situazioni particolari e specifiche, mettere insieme in un’assemblea imprenditori e dipendenti”. “Ebbene - prosegue Sandiano - noi abbiamo accettato con piacere l’invito perché solo unendo le forze, nei momenti difficili e vitali come quello attuale, in cui è in ballo la sopravvivenza delle Aziende di trasporto, si può trovare la soluzione per uscire dal tunnel”. Insomma, la logica di ASSOTRASPORTI, perfettamente in linea con quella degli organizzatori dell’assemblea di Vicenza, è di unire le forze, tra imprenditori e autisti, tra le varie associazioni e soprattutto tra associazioni e categoria, in un momento in cui, invece, le grandi associazioni di categoria sono molto distanti dagli iscritti.

“Perché i nostri sindacati non sono scesi in piazza con i Forconi? Perché hanno firmato un accordo con il Governo che non ci soddisfa?” chiede un autotrasportatore in sala. Perché, ricorda Sandiano, come disse all’epoca il Ministro Lupi, non c’erano sul tavolo del Governo proposte delle grandi associazioni rimaste inascoltate. Eppure le esigenze della categoria sono tante e il contributo che i trasportatori potrebbero dare è essenziale. Per questo Sandiano ritiene fondamentale incontrare i trasportatori, dialogare con loro e “avanzare insieme idee, proposte e soluzioni che devono uscire da incontri come questo”.

La partecipazione di ASSOTRASPORTI vuole, quindi, “proporre a tutti di concentrarsi per un momento su un obiettivo comune, la sopravvivenza per lanciare la ripresa”, e “raccogliere idee e proposte che derivano dalla vostra esperienza quotidiana di vita, per trasformarle in proposte realizzabili e promuoverle presso le istituzioni”.

Il progetto ASSOTRASPORTI che Sandiano presenta “è in Italia e per l’Italia, perché all’estero dobbiamo andare, come sempre nella storia, per capire come vivono e lavorano, per lavorare da loro e con loro, ma non devono considerarci terra di conquista! Siamo un popolo di conquistatori!”.

Tra le attività dell’associazione degli ultimi mesi, Sandiano cita la firma con l’UGL del nuovo contratto di lavoro, snello, semplice, privo di richiami a vecchi accordi sindacali, intorno a cui - precisa - “stiamo ancora lavorando per raccogliere le esigenze, le problematiche e trovare soluzioni per la riduzione dei costi indotti (tassazione e contribuzione), cercando strumenti che possano accompagnare le aziende e i dipendenti fuori dal tunnel”.

Sul costo del lavoro, tema di grande interesse sia per i titolari che per i dipendenti delle aziende di autotrasporto, Sandiano dichiara che “ridurlo si può in quattro mosse. Non basta che tutti abbiano finalmente riconosciuto il vero problema della disoccupazione, segnalato da tempo da consulenti ed esperti. Non basta più parlarne. È trascorso il periodo delle enunciazioni di principio; ora ci vogliono le proposte concrete e noi le stiamo preparando, per portare anche queste al Governo e Parlamento che dovranno attuarle”.

Sandiano rimarca che ASSOTRASPORTI sta lavorando, con i professionisti del settore, ad un progetto di riduzione del costo del lavoro dell’8%, distribuito al 50% tra datore di lavoro e lavoratore.  Il tutto “sarà reso possibile dalla revisione delle tariffe di rischio Inail, da una nuova destinazione delle risorse accumulate con il fondo di tesoreria del TFR, dall’utilizzo di una piccola parte delle risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale e dalla  riduzione di uno dei capitoli della spesa pubblica. Sono tutti interventi concreti e realizzabili.  Basterà solo volerlo ed avere il coraggio di intervenire, perché aziende e lavoratori italiani meritano di avere una prospettiva di sviluppo”.

Tornando sul discorso dell’intermediazione nell’autotrasporto, Sandiano dichiara inefficace l’ipotesi di cancellazione dall’Albo per contrastare il bagarinaggio: “pensiamo che cancellando 42.000 soggetti dai registri pubblici, elimineremmo il problema? Gli faremmo il più grande favore, perché continuerebbero a lavorare abusivamente!”, affermazioni che i presenti all’assemblea approvano.

ASSOTRASPORTI propone di istituire una “sezione speciale intermediari” dell’Albo in cui iscrivere le imprese il cui fatturato derivante dal trasporto effettuato con mezzi di aziende terze supera una certa percentuale - Sandiano ipotizza il 30 % - del fatturato totale. Queste aziende avranno 60 giorni di tempo per dotarsi di veicoli o 90 giorni per iscriversi alla sezione degli intermediari, pena la cancellazione dall’Albo. Per tale iscrizione si dovrà garantire la capacità finanziaria a mezzo di apposito deposito cauzionale, fidejussione bancaria o polizza assicurativa che copra il valore del fatturato di 30 giorni oltre il normale termine di pagamento.

Si tratta di una “proposta operativa e realizzabile, oltre che semplice da applicare - spiega Sandiano - Basterà inserire appositi campi nel modello unico in cui segnalare la ripartizione del fatturato tra mezzi propri e mezzi di terzi e indicare la relativa percentuale. Se viene superata la percentuale stabilita, nel dovranno indicarsi gli estremi per richiedere l’iscrizione alla sezione degli intermediari”.

Tra le altre proposte di ASSOTRASPORTI che Sandiano porta all’attenzione dei presenti il recupero delle accise in fattura da subito, anziché ogni 3 mesi, l’introduzione di pedaggi proporzionali al vero costo della tratta autostradale e l’istituzione di un tavolo di lavoro comune con le Forze dell’ordine con l’obiettivo di stabilire i criteri dei controlli stradali su trasportatori nazionali ed esteri e formare adeguatamente le Forze dell’Ordine con le istruzioni per i controlli da effettuare sulla documentazione degli autotrasportatori stranieri. Una proposta che piace ai presenti, perché “non solo i nostri devono essere fermati e sanzionati”, “non siamo il bancomat dello Stato!”, tuonano alcuni autotrasportatori in sala.

La discussione si fa animata ed emerge sin da subito che “il male maggiore dei trasporti - per citare uno dei commenti - sono i trasportatori”. “Vero! - concordano altri - Basta guardare ai costi minimi: la legge c'è ma se non è applicata è per colpa nostra che ne accettiamo il mancato rispetto!”. E tra gli imprenditori c’è chi lamenta che “con le tariffe di sicurezza, abbiamo fornito ai committenti lo strumento per pagarci meno”.

Tra le proposte emerse, quella provocatoria e particolarmente applaudita, di invitare il Ministro ai Trasporti a vivere per una settimana su un camion, per conoscere da vicino i problemi quotidiani della categoria. Sandiano, nell’accogliere la proposta del “Ministro al volante”, puntualizza che “sarebbe più fattibile creare un tavolo permanente dei trasporti cui possano partecipare solo i funzionari ministeriali e i rappresentanti delle Forze dell’ordine che abbiano vissuto un’esperienza a bordo di un mezzo pesante come osservatori”.

Altre proposte emerse dalla discussione dei presenti in sala sono l’introduzione del contasecondi ai semafori, prioritario per gli autisti - sostiene Zanocco - al fine di garantire maggiore sicurezza stradale, l’eliminazione del SISTRI, espressione di una lenta burocrazia, la semplificazione nelle richieste di autorizzazione dei trasporti eccezionali (“in Germania basta una email!”), la semplificazione della busta paga, da rendere più leggibile anche per i dipendenti.

E poi le questioni legate all’assicurazione dei mezzi, sollevate da molti.

Toldo propone di diversificare gli ultimi sinistri in base alla gravità, in modo da evitare l’aumento del premio, o perlomeno di aumentare la franchigia. In sala chiedono perché il contratto di assicurazione non si possa stipulare in una Paese diverso da quello di immatricolazione e perché assicurare i mezzi per il trasporto merci in conto terzi costi più che nel trasporto in conto proprio.

C’è chi punta il dito contro gli assicuratori, se i premi in Italia costano molto più che nel resto d’Europa: “Le compagnie sostengono che i prezzi elevati derivano da un maggior numero di truffe in Italia che altrove. Ma se non sono capaci di controllare chi li truffa e di ridurre il fenomeno, perché noi trasportatori onesti dovremmo pagare di più per colpa loro?”. E c’è chi guarda ai massimali, più bassi all’estero che in Italia; sul punto, Sandiano propone che chi entra e circola in Italia debba rispettare i nostri più alti massimali.

Infine, comune fra gli autotrasportatori è l’avversione ai fondi pubblici. “Lo Stato deve metterci nelle condizioni di lavorare, non darci sussidi!” afferma uno, “siamo imprenditori! Non abbiamo bisogno di soldi dallo Stato, ma di fare soldi!” conferma un altro.

Al termine dei lavori, tutti concordano nel definire l’incontro utile e costruttivo e nel rimarcare l’assoluta importanza di unirsi per proporre, ossia di proseguire il tavolo comune per presentare proposte concrete e realizzabili al Governo, affinché nessun trasportatore possa più dire, come sentito ieri, che “in Italia valiamo meno delle merci che trasportiamo”

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