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Asaps: 2021 anno di anniversari PDF Stampa E-mail
Mondo TN
2021
10
Agosto

Un anno ricco di anniversari il 2021. Li citiamo sinteticamente: i 30 anni compiuti dall’ASAPS fondata nel 1991, anniversario di cui abbiamo raccontato a gennaio 2021 su TN TrasportoNotizie.

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I 10 anni dell’Associazione Lorenzo Guarnieri, con le cronache di Stefania e Stefano Guarnieri e di Roberto Rocchi il bellissimo evento che si è tenuto presso il teatro Tuscany Hall di Firenze dove, in una scenografia ammaliante, i genitori di Lorenzo e la sorella Valentina hanno celebrato i 10 anni dalla nascita dell’AGL nel 2011.

Infine il 2021 è anche il 5° anniversario dall’approvazione della legge sull’Omicidio stradale la n.41 entrata in vigore il 25 marzo 2016 e di questa legge, per la quale ci siamo battuti insieme, con i suoi pregi e qualche difetto.

Ma i festeggiamenti per gli anniversari del 2021 si fermano qui. Infatti mentre il cielo del 2020 grigio e scuro a causa dell’esplosione della pandemia da covid si sta rasserenando e speriamo di non rivedere il ritorno di rigurgiti di Covid-19, all’orizzonte riappaiono inquietanti le nubi della sinistrosità stradale.

Sì appena riaperti tutti gli steccati della mobilità, appena abbiamo riconquistato la strada in tutte le sue versatilità sono tornati i picchi di una incidentalità grave e mortale che non vedevamo da tempo. La nostra preoccupazione poggia sui numeri precisi e inquietanti dei tanti Osservatori che cura l’ASAPS. Ecco alcuni dati. Già nei primi tre mesi del 2021 avevamo conteggiato picchi di preoccupante mortalità che avevano coinvolto i ciclisti: complessivamente nel primo trimestre sono stati ben 44 i ciclisti deceduti, rispetto ai 37 del 2019 (in totale in quell’anno ci furono 253 morti tra gli utenti delle due ruote) e ai 33 del 2018 (totale dell’anno 219), mancano però i dati del 2020 al momento in cui andiamo in stampa non ancora comunicati da parte di ACI-Istat.

Poi aggiungiamo i soliti picchi della mortalità dei motociclisti nei fine settimana, un altro osservatorio che ASAPS cura con molta attenzione. Con un record veramente spaventoso di vittime nel secondo fine settimana di maggio con 21 incidenti mortali e 22 vittime fra i motociclisti e una media di una decina di vittime in tutti i week end a seguire. Dati veramente allarmanti se si considera che l’estate si è appena avviata.

Ecco poi alcuni dati anche degli incidenti sulla rete autostradale. Ecco alcune sintesi nei titoli dei nostri report: gli incidenti in autostrada nel mese di aprile 2021; aumento degli incidenti (+254,8%) e dei feriti (+451%); in crescita il numero dei morti 12 (+300%) rispetto alle 3 vittime di aprile 2020; gli incidenti in autostrada nel mese di maggio 2021; aumento degli incidenti (+91,1%) e dei feriti (+197%); in crescita il numero dei morti 17 (+88,9%) rispetto alle 9 vittime di maggio 2020.

Consideriamo che il raffronto del mese di maggio è con il maggio 2020 quando la mobilità si era in larga parte riavviata. Aggiungiamo un altro ulteriore dato. Gli incidenti plurimortali, cioè quelli gravissimi con due vittime, 3 o più vittime in ogni schianto.

Sono stati 34 nei primi 5 mesi del 2021 nei quali hanno perso la vita 74 persone e 81 sono rimaste ferite. Nei primi 5 mesi del 2020 gli incidenti catastrofici erano stati 27 con 64 vittime e 32 feriti. L’incremento dei sinistri plurimortali è stato quindi del 26%. Ma diciamoci la verità questa riesplosione della sinistrosità mortale sulle strade con punte che hanno ovviamente superato i dati del 2020 un anno ferito dalla pandemia, in qualche caso vede superati i dati della sinistrosità grave del 2019. Questo ci deve veramente preoccupare. Troppe giovani vittime, troppi genitori che non tornano più a casa, in un contesto, lasciatemelo dire, di assoluta indifferenza, come se fosse calata una sorta di narcotizzazione dell’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità che devono farsi carico di questa situazione. Cosa si fa per contenere questa esondazione della sinistrosità? Poco.

Non vediamo servizi mirati, non vediamo nuove campagne sul tema sicurezza stradale (in tv vediamo campagne di carattere sociale su tutti i versanti della sicurezza esclusa quella stradale). Non vediamo coordinamento fra le varie forze di polizia sulle strade, non vediamo incrementi di vigilanza stradale. Tutt’altro! Proprio in questi mesi si stanno chiudendo decine di Distaccamenti della Polizia Stradale posizionati proprio sulle strade più pericolose: le statali! Inaccettabile! Se non sono male informato, non c’è traccia della sicurezza stradale neppure nel Recovery Plan.

È tornato il momento di strillare per risvegliare l’opinione pubblica da questa narcotizzazione che ci fa di nuovo contare centinaia di vittime sulle strade in questo caso in gran parte giovani e giovanissimi. La voce dell’ASAPS ci sarà come sempre.

Articolo di Giordano Biserni tratto dal TN 4/2020 anno XXII

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