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La situazione del Trasporto Pubblico Locale PDF Stampa E-mail
Mondo TN
2020
15
Giugno

L’emergenza da Covid-19 è stato un vero tsunami. Ci siamo trovati davanti a una situazione senza precedenti che ha penalizzato i nodi nevralgici del Paese a cominciare dai settori più produttivi come i trasporti. 

MIT

Bus, treni, aerei e trasporti marittimi hanno visto diminuire drasticamente, se non quasi azzerati, i loro collegamentiStiamo ripartendo, in mezzo a mille difficoltà, stiamo riorganizzando i modelli lavorativi come li abbiamo sempre conosciuti. 

 

Abbiamo fatto ricorso allo smart working laddove era possibile farlo. Una pratica che Beppe Grillo profetizzava già 20 anni fa e utilizzata oggi dal 40% dai dipendenti pubblici. Ora dobbiamo estenderlo il più possibile, anche perché è, ormai, futuro prossimo un ampio utilizzo dell’automazione al posto dei lavoratori. Questo non riguarda direttamente i servizi pubblici essenziali e la maggior parte di essi, in particolare bus e treni, sono gestiti dallo Stato, con il servizio assicurato indipendentemente dal profitto. 

 

Dobbiamo ricordare che in un contesto liberista, dove la bussola è giustappunto il profitto, se queste compagnie fossero state private, in una situazione così drammatica, avrebbero cessato il loro servizio perché senza ricavi. Il servizio pubblico è fondamentale per garantire risposte, tutela e servizi ai cittadini.

 

Basti pensare al ruolo svolto da Alitalia. La compagnia, a oggi commissariata e in procinto di essere privatizzata, ha adempiuto indiscutibilmente al ruolo di servizio pubblico e deve essere ringraziata per il grande lavoro svolto in questo periodo di emergenza, per aver riportato a casa migliaia di connazionali.

 

Non solo. Ha effettuato trasporti eccezionali, a prezzi calmierati, di attrezzature sanitarie e presidi medici. Certo rimangono molte criticità sul tavolo, ma il lavoro del Governo mira proprio a risolverle e a permettere un servizio efficiente

 

Vorrei qui ricordare, tuttavia, che tutte le compagnie, pubbliche e private, hanno ricevuto un sostegno dallo Stato poiché l’obiettivo è mantenere i livelli occupazionali, garantendo i servizi essenziali. 

 

Il nostro lavoro non si è mai fermato, soprattutto in relazione alle tante criticità emerse in questa emergenza nel Trasporto Pubblico Locale. Il distanziamento fisico riduce senza dubbio il numero dei passeggeri che, almeno nel caso del trasporto ferroviario e dei bus aumentando il numero delle corse. 

 

Più difficile è la situazione del trasporto aereo. Alcune compagnie hanno già fatto sapere che non potranno rispettare le regole imposte dal distanziamento. Questo, innegabilmente, provocherà disparità mettendo in difficoltà chi, responsabilmente, rispetterà tutte le norme, ripetendo il ben noto adagio “guadagni privati e perdite pubbliche”, con un ulteriore aggravio anche per la sanità che dovrà far fronte a eventuali nuovi contagi. 

 

Gli interventi contenuti nel Decreto Rilancio costituiscono un primo passo per far fronte all’emergenza occupazionale e per gettare le basi per un futuro sempre più ecosostenibile. è stata prorogata la cassa integrazione che interessa anche gli operatori del trasporto pubblico costretti a casa dal blocco dei trasporti, e per coloro che sono già in cassa integrazione viene innalzata a 18 mesi la durata massima. 

 

Verrà, infatti, incrementato il Fondo di integrazione salariale. Inoltre, al fine di compensare la contrazione del traffico ferroviario, è stato previsto un indennizzo a RFI in quanto gestore dell’intera infrastruttura nazionale. Così come sono stati sospesi i canoni fino al 30 giugno e a una riduzione fino a tutto il mese di dicembre. Per tutti i lavori necessari alla manutenzione, sicurezza e implementazione della rete, il Governo ha stanziato 115 milioni di euro e un ulteriore Fondo di 115 milioni per fronteggiare le future perdite. 

 

Con lo stanziamento di 50 milioni di euro, potranno essere finanziati i Marebonus e Ferrobonus per tutto il 2020 al fine di favorire la connessione tra rete ferroviaria e portuale e l’intermodalità, oltre a decongestionare quanto prima le città dal traffico veicolare. 

 

Come si diceva, il Governo ha previsto investimenti anche per gli operatori del trasporto aereo con 130 milioni di euro a cui si sommano 3 miliardi di euro per sostenere la compagnia di bandiera già in forte crisi per le politiche dissennate del passato. 

 

Le autorità portuali, invece, potranno contare sull’azzeramento dei canoni di ormeggio oltre a una dotazione di 2 milioni di euro per compensare la riduzione delle ore/lavoro dei lavoratori portuali, oltre a un Fondo istituito presso il MIT pari a  30 milioni di euro. Infine, per il Trasporto Pubblico Locale abbiamo previsto uno stanziamento di 500 milioni di euro.

 

Si tratta di misure importanti mai messe in campo prima nella storia della nostra Repubblica e, soprattutto, destinate a cambiare il volto del Paese in generale, e della mobilità futura in particolare. Misure che si accompagnano, infatti, all’ecobonus e al sisma bonus con incentivi, portati al 110% sulle prime case, che favoriscono l’istallazione di pannelli solari, la realizzazione di colonnine per la ricarica elettrica tali da implementare l’utilizzo sempre più ampio di mezzi elettrici. 

 

Tra questi biciclette a pedalata assistita, monopattini, hoverboard, ealtri mezzi per la mobilità dolce in città.  Provvedimenti da 120 milioni di euro che, uniti alla realizzazione di corsie preferenziali per la mobilità sostenibile, sono nelle intenzioni del legislatore interventi che possono contribuire all’abbattimento dell’inquinamento che in alcune città italiane ha raggiunto livelli elevatissimi, fonte continua di un aumento del tasso di mortalità.

Articolo di Mauro Coltorti tratto dal TN 3/2020 anno XXII

© TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata

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Venerdì 21 febbraio 2020 si terrà l’inaugurazione del viadotto “Madonna del Monte” sulla A6 Torino-Savona, con conseguente riapertura al traffico il giorno seguente. A tre mesi dal crollo parziale, verificatosi il 24 novembre 2019 per via di una frana causata dal maltempo e dalla successiva riapertura alla circolazione con doppio senso di marcia sulla carreggiata “superstite”, l’autostrada che collega Liguria e Piemonte tornerà percorribile in entrambe le direzioni con quasi due settimane di anticipo sul termine dei lavori previsto.  
 
“Accogliamo con favore questa buona notizia, che rappresenta un ulteriore esempio di intervento puntuale e risolutivo per il ripristino della viabilità” afferma Secondo Sandiano, Presidente di Assotrasporti e Vicepresidente vicario di Eumove, auspicando che si possa procedere con questa celerità anche per gli altri lavori previsti sulla rete italiana, ad esempio come nel caso del viadotto Cerrano sulla A14.  
 
Riaperto a inizio mese, seppur con talune limitazioni, nella notte di oggi lunedì 17 e di martedì 18 febbraio 2020 il tratto compreso tra Atri Pineto e Pescara nord che comprende il viadotto Cerrano verrà completamente chiuso al traffico in direzione nord dalle 22:00 alle 6:00 per consentire le attività di verifica sulle cerniere del viadotto. Nelle notti seguenti, di mercoledì 19 e giovedì 20 febbraio 2020, sarà chiuso il tratto tra Pescara nord e Atri Pineto in direzione sud dalle 22:00 alle 6:00.  
 
Buone notizie anche dal fronte Anas per la SS 20 del Colle di Tenda in Piemonte, per la quale è prevista a breve la ripresa dei lavori per il raddoppio del tunnel che mette in comunicazione la provincia di Cuneo e la Francia, dopo quasi tre anni di fermo del cantiere. Il colle rappresenta un importante collegamento tra Piemonte e Liguria, attualmente penalizzato dall’esistenza di una sola galleria percorribile a senso alternato di marcia e dai divieti di transito per i veicoli pesanti italiani.  
 
Nonostante il plauso per il completamento di un’opera e l’avvio dei lavori di altri cantieri, non bisogna dimenticarsi dell’emergenza in corso che interessa ponti, strade, gallerie e ferrovie del resto d’Italia.  
 
“L’attenzione sullo stato di salute delle infrastrutture italiane deve restare alta” continua Sandiano. “La situazione è ancora molto delicata, non si è ancora fatto abbastanza per garantire la sicurezza di chi viaggi su strade e ferrovie”.  
 
Se l’Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, non è ancora pienamente operativa, viene da chiedersi chi si stia occupando di verificare l’integrità delle infrastrutture per garantire gli standard minimi di sicurezza.  
 
Per cercare di rispondere a queste domande Assotrasporti sta richiedendo alla Prefetture italiane di conoscere la situazione nel loro territorio di competenza.  
 
In seguito alla lettera inviata al Governo il 17 gennaio scorso, contenente la richiesta di emanazione dello stato di emergenza per far fronte alla precarietà del sistema viario e ferroviario italiano, Assotrasporti ed Eumove, rappresentante da Secondo Sandiano, hanno raccolto il sostegno di altre associazioni. Pertanto, insieme a Berlino Tazza, Presidente di Confederazione delle imprese e dei professionisti Sistema Impresa, Alfonso Riva, Presidente di FAI Federazione Autonoleggiatori Italiani Trasporto Persone, Tommaso Cerciello, Presidente di Confederazione Nazionale Piccole e Medie Imprese, Giovanni Cicero, Presidente di Valore Impresa, Alessandro Franco, direttore di Federterziario Genova e Renzo Erbisti, Presidente di Azione nel Trasporto Italiano e CTLE Confederazione del Trasporto e della Logistica in Europa, si ribadisce l’invito rivolto a tutti i cittadini, politici, associazioni, enti e imprese a partecipare attivamente alla campagna “Salva Vite” e dare il proprio contributo per trovare una soluzione efficace a questa grave emergenza: iscrivetevi al nuovo gruppo Facebook “Stato emergenza strade e ferrovie per prevenire crolli e morti” per dare i vostri suggerimenti e inviare segnalazioni. 
 
Non dimenticate di seguire gli sviluppi della proposta sulla pagina dedicata, sui social, Facebook e Twitter, e sulle riviste TN TrasportoNotizie e GM GenteinMovimento

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