Contenuto Principale

Ricerca nel sito

Sicurezza stradale: infrastrutture a rischio PDF Stampa E-mail
Viabilità
2019
20
Dicembre

Si è tornati sulla questione con il crollo del ponte Morandi. Dopo la tragedia che ha colpito il nostro Paese il 14 agosto del 2018, sicurezza e manutenzione delle infrastrutture italiane sono diventate argomento del giorno. 

Viadotto lavoriIn realtà, i ponti in Italia avevano già iniziato a crollare tempo prima, come nel caso del cavalcavia di Annone in Brianza che causò la morte di un automobilista nell’ottobre 2016. Successivamente, a marzo del 2017 il crollo del ponte di Osimo (AN) causò due vittime, mentre nell’aprile dello stesso anno, il cedimento strutturale di un viadotto della tangenziale di Fossano (CN) fortunatamente causò solo danni materiali.

Già allora si era iniziato a parlare di manutenzione e sicurezza delle infrastrutture ma, una volta passata l’attenzione mediatica, solo la popolazione locale ricordava l’accaduto.

Il Ponte Morandi, invece, si è portato via 43 vite, riaccendendo i riflettori su una vera e propria emergenza: la mancanza di manutenzione e controllo sulle infrastrutture viarie del Paese.

Sconcertanti sono i dati pubblicati dal Corriere della Sera a febbraio di quest’anno: in tutta l’Italia ci sono 1.425 viadotti senza proprietario cui da anni non viene fatta la manutenzione (Dataroom di Milena Gabanelli e Andrea Pasqualetto, 3 febbraio 2019).

A questa emergenza, si aggiungono i viadotti gestiti dalle concessionarie autostradali, dove i controlli previsti per legge non sono sempre stati eseguiti a dovere.

Ci sono anche casi in cui, la tragedia è stata evitata con un sequestro preventivo dell’infrastruttura. È il caso del viadotto Puleto sulla E45 Orte-Cesena, interessato da chiusure e riaperture parziali per 10 mesi.

Dopo l’ondata di maltempo di fine novembre, un’altra via di comunicazione fondamentale per il Paese è stata parzialmente interrotta: si tratta della A6 Torino-Savona attualmente percorribile esclusivamente sulla carreggiata sud dove è stato realizzato il doppio senso di marcia su una sola corsia a causa del crollo del ponte sulla carreggiata nord.

In seguito alle prove di carico effettuate nei primi giorni di dicembre, invece, è stata riaperta la A26 Genova-Gravellona Toce, seppur con alcune limitazioni per i mezzi pesanti. La Liguria può quindi tirare un sospiro di sollievo per il rischio isolamento evitato.

Nel frattempo, se da una regione si ricevono buone notizie, dall’altra viene comunicato che sull’Autostrada Adriatica A14 è stato chiuso lo svincolo di Roseto, con provenienza/destinazione nord, per la presenza di barriere non a norma.

Nonostante alcune riaperture e l’aumento degli interventi di manutenzione degli ultimi mesi, la situazione delle infrastrutture italiane rimane drammatica.

Chiusure e limitazioni al traffico causano diversi danni economici alle aziende locali e agli autotrasportatori, costretti ad allungare i viaggi, sostenendo maggiori spese. Inoltre, è sempre più diffusa la paura di percorrere i viadotti e passare sotto i cavalcavia.

 

© TN Trasportonotizie - Riproduzione riservata

 

Facebook TNTwitter TN

 

 

 

Utilizziamo i cookie per migliorare il nostro sito e la vostra esperienza quando lo si utilizza. Chiudendo questo banner acconsenti all’'uso dei cookie. Se vuoi avere ulteriori informazioni o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la privacy policy.

Accettare i cookies da questo sito.

EU Cookie Directive Module Information